Il 22 ottobre p.v. alle ore 15.30 presso la cappella del Centro Pastorale Paolo VI, in Brescia, il Vescovo mons. Bruno Foresti ha dato inizio al processo canonico per la canonizzazione di Angiolino Bonetta, Silenzioso Operaio della Croce.

Angiolino Bonetta nacque a Cigole (Brescia) il 18 settembre 1948. Ragazzo vivace, estroverso, con spiccata tendenza a trascinare i coetanei per coinvolgerli nella sua forte sensibilità religiosa.
A dodici anni inizia il suo calvario: un tumore al ginocchio destro. Non gli giova l'amputazione della gamba. Il 22 gennaio 1963 lo coglie la morte.
Si era appena affacciato alla giovinezza, quando fu colpito da un male indomabile, che in poco tempo lo distrusse. Ma sotto l'imperversare della sofferenza, sempre più atroce, sbocciò in lui il miracolo della grazia i trasformatrice. Ciò che altri avrebbe visto come una sciagura da maledire, egli accolse come un doni e un capitale da mettere a frutto. Angiolino sorrideva sempre; ammalatosi, sorrise anche alla sofferenza, dando prova di una virtù spinta fino all'eroismo. Nella sua vita d'infermo niente episodi spettacolari; piccole cose; ma di quelle che temprano e rivelano un eroe. Guardò la morte con gioia sovrumana, e attenderla fu come la vigilia nostalgica e serena della sua festa più grande. Questo ragazzo non si chiuse nel suo dolore; finché gli fu possibile, volle avvicinare e stare in mezzo a quelli che soffrono. Quanti lo incontrarono e udirono le sue parole di conforto conservano di lui un ricordo e un'ammirazione indelebili. Attraverso queste pagine egli vuole continuare il suo apostolato tra i sofferenti, allargarne senza limiti il raggio di azione. Egli che ha conosciuto il patire, vuole avvicinarli, per recare a tutti un messaggio di serenità e di gioia.

Angiolino Bonetta
di Tonino Giorgini

"Anche gli adolescenti, nel difficile momento del passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza e da questa alla maggiore età, hanno bisogno di modelli di vita. La Chiesa ha proposto loro, anche nell'epoca contemporanea, dei campioni di fede e di eroismo: San Domenico Savio, Santa Maria Goretti Ora sia avvia un processo per offrire alla Chiesa l'opportunità di proporre a modello e guida specialmente dei giovani, soprattutto se sofferenti, un altro adolescente, Angiolino Bonetta, che a soli 14 anni e 3 mesi di età, ha pienamente realizzato la maturità cristiana in condizioni difficili di vita Angiolino si pone sulla scia di altri cristiani bresciano che hanno lasciato fulgido esempio: Giuseppe Tovini di recente beatificato, le Sorelle
Girelli dell'Istituto delle "Angeline", il Padre Piamarta, il Padre Ireneo Mazzotti ofm Riconoscenza al Signore per questi doni!".
Con queste o simili parole il Vescovo ausiliare di Brescia, Mons. Mario Vigilio Olmi, ha presentato l'attualità della causa di Angiolino nell'introdurre la prima sessione del Processo che si è svolta a Brescia giovedì 22 ottobre alle ore 15.30 presso il Centro pastorale Paolo VI.
Gli faceva eco il P. Luca De Rosa ofm, Postulatore della Causa, che nel "Supplice Libello" letto alla presenza di tutti, affermava: "Un quattordicenne che raggiunge vertiginose altezze di cosciente eroismo cristiano, è un fatto che incide in maniera vasta e concreta nella comunità cristiana, specialmente tra i giovani".
Molti di noi, quando hanno letto la vita di Angiolino scritta da P. Domenico Mondrone sj (Ed. CVS Roma, VII Edizione - il volume, tradotto in polacco, è stato diffuso finora in Polonia in 60.000 copie), sono rimasti colpiti dagli episodi di fede, di speranza e di carità eroica da Lui testimoniati nella più grande semplicità. Ma vedere ora come sia la Chiesa stessa a prendere in considerazione questa testimonianza nell'intento di proporla come modello a tutti i cristiani, soprattutto se giovani ed ammalati, è un avvenimento che tocca profondamente. Questo sentimento vibrava nel cuore di tutti i partecipanti a quella prima sessione del Processo.
Era presente la mamma di Angiolino, profondamente commossa e quasi incredula per il grande dono, insieme al fratello, alla sorella, ai nipoti e agli zii del Servo di Dio. Erano presenti i Superiori dei Silenziosi Operai della Croce con vari membri dell'Associazione, un folto gruppo di Volontari della Sofferenza, di Fratelli degli Ammalati, di parrocchiani di Cigole e vari sacerdoti che l'hanno conosciuto.
Angiolino è vissuto a Cigole di Brescia dal 18 settembre 1948 al 28 gennaio 1963. Colpito nel 1960 da sarcoma osseo, fu necessaria l'amputazione della gamba. "Questo tragico evento ha detto ancora il Padre Postulatore nel "Libello Supplice" segnò per Angiolino l'inizio di una rapida e prodigiosa trasformazione interiore. Comprese pienamente il valore della sofferenza e seppe affrontarla con amore, vivendola come dono e offrendola per gli stessi motivi per cui il Signore aveva accettato di salire sulla Croce della nostra salvezza".
Fu proprio durante quel periodo che mons. Luigi Novarese, considerando la maturità spirituale del ragazzo non ancora quattordicenne e accogliendo il grande desiderio di Angiolino stesso, gli propose i entrare a far parte della famiglia dei "Silenziosi Operai della Croce" mediante la sua totale consacrazione all'Immacolata, con l'emissione dei consigli evangelici. Tale atto raddoppiò il fervore spirituale ed apostolico del ragazzo - già manifestato nella sua fanciullezza e specialmente durante la sua malattia facendogli toccare i vertici della perfezione che rivelò più chiaramente nei mesi che seguirono.
Lo stesso Fondatore dell'Associazione, il SdD Mons. Luigi Novarese, che aveva sufficientemente colto l'eroicità delle sue virtù, avrebbe voluto procedere, a pochi anni dalla sua morte, all'introduzione della Causa di Angiolino, sollecitato in questo dal parere di S. E. Mons. Carinci e anche da S. E. Mons. Costantino Luna, Vescovo di Zacapa (Guatemala) che era stato attratto all'Associazione proprio dal suo esempio. Il Vescovo di Brescia ha preferito riflettere ed attendere, forse per meglio valutare la fondatezza e l'attualità della Causa e l'incidenza che l'esempio di Angiolino ha voluto soprattutto fra gli ammalati del Centro Volontari della Sofferenza in Italia, in America, in Polonia e in tutta l'Associazione. Finalmente i tempi sono stati giudicati maturi
Lo svolgimento della prima sessione del processo è stato semplice, significativo e molto toccante.
La sessione si è aperta con una breve celebrazione nella quale si è invocata la grazia dello Spirito Santo, sono stati letti brani della Scrittura che potevano far emergere la testimonianza evangelica del Servo di Dio, opportunamente commentati da S. E. Mons. Olmi che sostituiva il Vescovo Bruno Foresti assente per impegni inderogabili -. Sono state lette anche alcune frasi di mons. Novarese e alcune espressioni significative del Servo di Dio, fra le quali la seguente, pronunciata dopo la sua Consacrazione fra i Silenziosi Operai della Croce: "Ora sono tutto della Madonna, dalla punta dei piedi alle cime dei capelli!".
Il Postulatore della Causa ha esibito il mandato dell'Associazione che lo nomina Postulatore, chiede l'introduzione del Processo e se ne assume ogni responsabilità.
Il Cancelliere della Curia di Brescia dà lettura del "nulla osta" della Congregazione per le Cause dei Santi all'apertura del Processo e del Decreto del Vescovo con cui ne ordina l'apertura e nomina i membri del Tribunale: il Giudice Delegato, nella persona di Don Franco Della Vedova, Amministratore del Seminario, il Promotore di giustizia, nella persona di Don Vincenzo Oliva, Vice Rettore del Seminario, il Notaio, nella persona di Don Angelo Marini, Parroco di Saiano.
Segue il giuramento di tutti gli attori della Causa.
Dopo il postulatore consegna al Vescovo e al Giudice Delegato l'elenco dei testimoni, chiamati a deporre (al quale potranno essere aggiunti altri eventuali testi).
Viene anche indicata come Sede, presso la quale si svolgeranno le varie sessioni del Processo, la casa dell'Associazione a Montichiari.
Dopo la firma di tutti gli atti si conclude la prima sessione pubblica del Processo.
La gioia di tutti i presenti è grande e anche l'impegno di meglio conoscere la vita e le virtù del Servo di Dio. Viene distribuito a tutti un prezioso materiale di stampa e l'immagine di Angiolino con la preghiera per la sua glorificazione e per chiedere "grazie" per la sua intercessione Occorrerà infatti anche un miracolo che testimoni che anche il Signore vuole veramente la Sua glorificazione.
Insieme alla gioia è stato avvertito anche un senso di responsabilità che deve essere di tutta l'Associazione -: il dono di Dio va accolto, capito e testimoniato nell'imitazione di Lui soprattutto nell'accettazione della sofferenza nella sua valorizzazione facendone sorgente e mezzo di apostolato nella luce e nella guida di Maria a servizio del Regno: proprio come ha fatto Angiolino!

 

Preghiamo per la glorificazione del Servo di Dio Angelo Bonetta
Padre misericordioso,
che in Gesù Cristo nato dalla vergine Maria
ci hai manifestato il tuo amore
per i piccoli e i sofferenti,
noi ti rendiamo grazie
per le meraviglie che hai operato
in Angiolino Bonetta.
Tu lo hai plasmato con la forza soave del tuo Spirito
e lo hai reso eroico imitatore del Cristo crocifisso.
Glorifica il tuo amico fedele
e accordaci la grazia che, per sua intercessione,
imploriamo dalla tua bontà...
Rendi anche noi simili a Cristo
e donaci un cuore attento e generoso
verso le sofferenze e le miserie dei nostri fratelli,
per annunziare al mondo la gioia che viene da te.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

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