S
an Giovanni Maria Vianney
1786-1858
Il Santo Curato d’Ars,
San Giovanni Maria Vianney nella sua attività
di direttore spirituale e di confessore viene
informato dagli Angeli custodi dei segreti
celati nei cuori degli uomini.
Un giorno si presentò al suo confes-
sionale una domestica che cominciò a raccon-
tare tutti i suoi peccati, omettendo però un fatto
che non aveva il coraggio di rivelare. Allora,
il suo Angelo comunicò al Santo quale fosse il
peccato nascosto dalla donna e il Curato subito le
chiese: «Ma, e questo?», raccontandogli tutto.
La domestica allora si pentì e cominciò a piangere.
Ai fedeli, San Giovanni Maria è
solito raccomandare di rimanere in contatto
continuo con il proprio Angelo custode:
di pregare, nascondetevi dietro il vostro buon
Angelo, e incaricatelo di pregare al vostro posto».
San Giovanni Maria Vianney nasce
a Dardilly in Francia, l’8 maggio 1786, da una
famiglia di contadini. Nonostante il suo
desiderio di farsi sacerdote, deve affrontare
l’opposizione del padre. Arruolato nell’esercito
napoleonico, diserta per non dover servire
colui che ha imprigionato Pio VII. Suo fratello
si arruola al suo posto per salvarlo. Grazie agli
sforzi di don Charles Balley, parroco di Ecully,
«Quando noi andiamo per la strada, fissiamo
il nostro sguardo su Nostro Signore che porta
la sua Croce davanti a noi, sulla Santa Vergine
che ci guarda, sul nostro Angelo custode che è
accanto a noi. Come è bella questa vita interiore!».
Il Santo invita i fedeli ad avere fiducia
nell’assistenza degli Angeli e spesso ripete
queste parole: «L’Angelo custode è sempre
al nostro fianco per condurci al bene e difen-
derci contro gli angeli malvagi che, senza
sosta, ci circondano per condurci al male».
San Giovanni Maria nel corso dei
sermoni al popolo esorta: « Occorre, dal
mattino, svegliandosi offrire a Dio il proprio
cuore, il proprio spirito, i pensieri, le parole,
le azioni, tutti noi stessi, per servire che la sua
gloria. Rinnovare le promesse del proprio
battesimo, ringraziare l’Angelo custode,
chiedergli la sua protezione, a questo buon
Angelo che è rimasto al nostro fianco mentre
dormivamo». E ancora, quando una persona
non riesce a pregare e si trova nell’aridità, il
Santo raccomanda: «Se siete nell’impossibilità
nei pressi di Lione, che gli insegna il latino
e lo avvia agli studi, nell’agosto 1815, viene
ordinato sacerdote. Dopo l’ordinazione viene
inviato come vicario di don Balley, ma nel
1817 il parroco muore. E’ mandato allora nel
piccolo paese di Ars, dove trova una situa-
zione difficile. Si sente impreparato davanti
all’indifferenza della popolazione e vorrebbe
andarsene. A poco a poco, invece, molta gente
anche dai villaggi circostanti vengono a lui
per confessarsi. Il confessionale è diventato il
suo campo si apostolato principale. Egli
esorta, incoraggia, consiglia i penitenti e la
sua fama di uomo di Dio si diffonde nella
regione. Il Santo si sente però ancora impre-
parato e indegno davanti ai tanti bisogni della
gente e tenta due volte di fuggire, ma ogni
volta rientra in chiesa, dove una folla lo
aspetta. Trascorre le sue giornate in preghiera,
celebrando la Santa Messa e catechizzando i
fedeli. Muore il 4 agosto 1859. Il suo corpo
rimane esposto per dieci giorni. Pio XI lo
proclama Santo nel 1925.