V
enerabile Madre Speranza di Gesù,
Alhama Valera
1893-1983
Madre Speranza nacque il 30 settembre
1893 a Santomera, nel sud della Spagna, da una
famiglia molto povera. Fin da bambina fu guidata
personalmente da Gesù e la Madonna.
Nel 1914, decise di abbracciare la
vita religiosa ed entrò nel convento di
clausura delle Figlie del Calvario. Nel 1921
l’istituto si aggregò alle Claretiane, dove
Madre Speranza rimase fino al 6 dicembre
1930, quando ne uscì per fondare una nuova
opera. Nella povertà più assoluta, la notte di
Natale del 1930, diede inizio alle Ancelle
dell’Amore Misericordioso. Il 15 agosto 1951
a Roma Madre Speranza diede vita alla Congre-
gazione dei Figli dell’Amore Misericordioso,
con la missione di annunciare l’Amore
Misericordioso e di aiutare il clero diocesano.
Il 18 agosto 1951 Madre Speranza si trasferì
a Collevalenza, piccolo paese dell’Umbria,
per aprire una comunità di Ancelle e la prima
comunità dei Figli dell’Amore Misericordioso.
Madre Speranza dagli anni ‘50 cominciò la
costruzione del Santuario dell’Amore
Misericordioso (nel 1982 riconosciuto quale
“basilica minore”). Lì “consumò” la sua vita.
Madre Speranza morì l’8 febbraio 1983, a
circa 90 anni. La sua salma è tumulata nella
cripta del Santuario. Il 24 aprile 1988 fu aperto
nella diocesi di Orvieto-Todi il processo di
beatificazione. La fase diocesana si concluse
in quasi due anni. Il 23 aprile 2002 la Chiesa
ha dichiarato venerabile Madre Speranza.
Madre Speranza fu una grande
mistica. Come testimoniano le sue stesse
consorelle, gli Angeli spesso la soccorrevano
portandogli del pane, quando non avevano
più il cibo con cui nutrire gli affamati. Il primo
documento che parla di questi episodi
straordinari è una lettera scritta il 4 aprile
1928 dalla madre Generale, Patrocinio Pérez
de Santo Tomàs a P. Felipe Maroto cmf,
procuratore generale dei Claretiani. In
questa lettera si afferma che nel periodo che
va dall’agosto del 1926 al dicembre del 1927
Madre Speranza fu tormentata dal demonio
e più volte, soprattutto quando era malata
ricevette la S. Comunione in maniera non
consueta, cioè dalle mani di un Angelo.
Sempre nel 1929, per aver proget-
tato di fondare una nuova Congregazione
le fu proibito di ricevere l’Eucaristia. «Ma il
Signore – scrive nel suo Diario – che non
voleva privarmi del suo Corpo, quando
giunse il momento, permise che l’Ostia
sfuggisse dalla mano del Sacerdote e venne
a depositarsi nella mia bocca».
È ancora lei che accenna a due
Comunioni ricevute, nel 1930, direttamente
dalla mano di Gesù: una prima volta il
19 aprile mentre Gesù le diceva: «Prendi,
figlia mia, il mio Corpo che è per te vita
eterna». In questa occasione la Madre
domandò a Gesù da dove prendeva le Ostie,
visto che nel tabernacolo del Collegio non
c’erano. Gesù le rispose: « Figlia mia, il mio
Corpo l’ho preso dalla Parrocchia alla quale
appartieni». Un’altra volta, il 23 aprile, mentre
si trovava a letto malata Madre Speranza
scrive nel suo Diario : «Ricevetti di nuovo
la Santa Comunione che lo stesso Gesù mi
amministrò, accompagnato, come è solito
fare, da due Angeli».