S
anta Francesca Romana
1384-1440
Santa Francesca Romana
per tutta la vita sperimenta la presenza
dell’Angelo custode che la guida e la sostiene.
E’ lui che la preserva dai pericoli, per esempio
salvandola dalle acque, ed è lui che la guida
e la consiglia spiritualmente.
L’Angelo è sempre accanto a lei per
condurla all’incontro con Cristo e per farle
conoscere e conformarla alla volontà di Dio.
Il demonio cerca di distogliere la Santa dalla
via della perfezione e spesso le appare sotto
forma di bestia orribile. Basta la presenza
dell’Angelo custode, che si manifesta come
un piccolo bambino al fianco di Francesca
per mettere in fuga tutti i demoni. L’Angelo
custode non si limita a difenderla dal demonio
Francesca dona generosamente il grano e
quanto c’è ai poveri. Ben presto, le scorte
finiscono e il suocero disperato si riprende
le chiavi, ma miracolosamente, i granai si
riempiono nuovamente. Lutti e disgrazie si
abbattono sulla sua casa: nel 1409 Lorenzo
rimane semiparalizzato a causa di una ferita
di guerra e l’anno successivo, la sua casa
viene saccheggiata. Dal matrimonio ha
tre figli, ma solo uno giunge in età adulta.
che vuole ucciderla, ma la corregge e la
rimprovera. Un giorno, dato che la Santa non
si è mortificata di certi pensieri e discorsi,
l’Angelo le dà un sonoro ceffone…
Francesca Romana nasce a Roma
nel 1384 da una nobile e ricca famiglia. Fin
da piccola sente la chiamata di Dio alla vita
religiosa, ma i genitori l’avevano già destinata
sposa a un giovane nobile, Lorenzo de’
Ponziani. Ha tredici anni quando si trasfe-
risce nel nobile Palazzo de’ Ponziani in
Trastevere. Purtroppo, a causa della man-
cata realizzazione della vocazione religiosa,
si ammala e deperisce. Il 16 luglio 1398,
le appare in sogno Sant’Alessio, il quale le
dice: «Tu devi vivere… il Signore vuole che
tu viva per glorificare il suo nome». Da quel
momento, la Santa recupera la salute e
diventa una sposa esemplare. Con la cognata
Vannozza si dedica ad opere di carità e di
assistenza ai poveri. Quando il suocero le
affida le chiavi delle cantine e dei granai,
Intanto, intorno a lei si raccolgono delle
donne che condividono la carità verso i poveri
e la preghiera. Il 15 agosto 1425, nella chiesa
di Santa Maria Nova, undici donne si costi-
tuiscono nell’associazione “Oblate Olivetane di
Maria”, legate alla spiritualità dei Benedettini
Olivetani. Nel marzo 1433 le oblate si ritirano
in una casa a Tor de’ Specchi e il 21 luglio
successivo, Papa Eugenio IV approva la
Congregazione che verrà chiamata “Oblate
di Santa Francesca Romana”. Francesca
continua ad assistere il marito infermo, fino
alla sua morte. Il 21 marzo 1436, si trasferisce
a Tor de’ Specchi, dove viene eletta super-
iora. Muore il 9 marzo 1440, acclamata dal
popolo come una Santa. Il 29 maggio 1608,
Papa Paolo V la canonizza e Urbano VIII
vuole che nella chiesa a lei dedicata, si
costruisca un tempietto con quattro colonne di
diaspro, con una statua in bronzo dorato che
la raffigura in compagnia dell’Angelo
Custode, che l’aveva assistita tutta la vita.