S
an Paolo della Croce
1694-1775
Un giorno
San Paolo della Croce ebbe un’ apparizione
demoniaca, come racconta un testimone:
«Nel convento di Sant'Angelo, dove
allora si trovava infermo, sulla mezza mattina
gli comparvero nella stanza due demoni,
vestiti in abito nero da medici. Come se fossero
stati chiamati a bella posta, cominciarono a
fare consulto sopra il suo male. Ma Paolo si
accorse ben presto che i due signori erano due
demoni (non due medici), e, dato di mano
al suo solito bastone, li cacciò via dicendo:
“Andate a casa vostra, canaglia scomunicata!”.
E la visione subito scomparve».
I demoni lo tormentavano spesso
quando parlava di Dio ai suoi confratelli.
Consapevole di ciò e dopo ogni discorso con
loro affermava: «Oh, adesso devo pagare il
parlare che ho fatto di Dio!». E così accadeva
quando scriveva di cose spirituali: «Quando
poi prendeva la penna per scrivere qualche
lettera a gloria di Dio, erano guai. Cosi nume-
rosi lo molestavano che, a suo dire, sembra-
vano mosche, i quali ora gli gettavano via
la carta da scrivere, ora la penna ed ora il
calamaio. Egli li scacciava dicendo: “Tignosi,
bargniffi, via!”. Le stesse molestie gli riserva-
vano quando si poneva a recitare le ore cano-
niche o a fare orazione, scatenandosi contro
di lui con livore infernale».
I demoni non si davano per vinti e un
giorno arrivarono a spingerlo al suicidio,
facendolo prima disperare, ed istigandolo
poi all'ira e alla tristezza. Racconta il Santo a
Padre Gianmaria: «Oggi mi sentivo impeti
gagliardissimi di andarmene fuggiasco per
queste selve o di gettarmi dalla finestra». E i
diavoli dileggiandolo gli dicevano: «Sei del
numero dei dannati, perché non hai fatto
nulla di bene! Dio ti ha voltato le spalle, non
c'è più speranza di salute per te!».
Il diavolo poi ce l’aveva con lui per il
bene che compiva con le missioni al popolo.
In quella di Monte Orgiali: «Nella notte
seguente alla predica della pace, lo tirò via
dal letto per i piedi, e lo trascinò dicendogli
che era venuto in paese a inquietarlo e che gli
aveva rubato molte anime». E non parliamo di
cosa gli faceva il demonio quando confessava
i banditi!
Una testimone narra che: «Nella
missione di Sutri, una sera, mentre dicevamo
il Santo Rosario, tanto io (che allora ero
ancora bambina), come mia madre, mio
padre e tutta la famiglia, abbiamo sentito
improvvisamente provenire dalla stanza sopra
dì noi, dov'era il Padre Paolo, un grandissimo
strepito, tanto che io spaventatissima corsi a
gettarmi nelle braccia di mio zio Giuseppe.
La mattina seguente abbiamo saputo la causa
di quanto era occorso. Trovammo Paolo
talmente rifinito che sembrava avesse sofferta
una malattia di sei mesi. Mia madre interrogò
il suo compagno di missione Padre Marcelliano:
“Ma che ha il Padre Paolo? ”. “Gli hanno dato!
Gli hanno dato!”. “Chi gli ha dato?”. “I diavoli,
i diavoli!”, rispose Padre Marcelliano».
E ancora, in un’altra missione,
San Paolo dormiva con Padre Nicola nella
stessa stanza, quando, gli apparve il demonio
in forma di gigante orribile. Lo vide anche
Padre Nicola che, terrorizzato, chiese al Santo:
«Vede lei? ». «State quieto – gli rispose – non
abbiate paura, non è venuto per voi, no!». E
senza sfiorare Padre Nicola, il demonio inflisse
tante bastonate al Santo, che il giorno dopo
domani gli si vedevano ancora per le gambe le
strisce nere dei colpi ricevuti.