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aria Concetta Pantuso
1894-1953
Nasce a Minnito nel 1894. Sposò un giovane
ferroviere che morì nella prima guerra mondiale.
Dopo molte traversie, 1’8 maggio 1930, insieme
con l’unica figlia, fattasi poi Clarissa, e con
Suor Speranza Pettinato si trasferì ad Airola.
Concetta voleva entrare nell’Ordine
delle Clarisse, ed invece dovette vestire un
abito monacale alla maniera Passionista, e
vivere in una casa per l’educazione dei
piccoli. Il Signore riversò su di lei molti
doni: profezia, miracoli, visioni, estasi, le
stimmate e i dolori della Passione. Morì il
Venerdì Santo del 1953.
Numerosi furono i suoi contatti con gli
Angeli e anche con i demoni. Riportiamo in
proposito alcuni brani tratti dalla sua biografia.
tentazione, ho preso la disciplina e, per
dispetto del demonio, mi sono fatta una
buona consumata. Adesso sono senza forze,
ma mi sento contenta, perché ho dato gloria
a Dio …».
E ancora: «Il quattro marzo, una
giovane, che mi voleva tanto bene, se n’è volata
al Cielo. Ma prima di morire, il Signore mi
ha concesso di vederla in visione attorniata
da tanti demoni. Mi sono inginocchiata ed
alla presenza di Dio ho pregato, perché le
Il 17 febbraio 1947, per tre ore,
dalle 13 alle 16, da un’immagine
del volto di Gesù della S. Sidone
di Torino, vide uscire del sangue;
il sangue sgorgava come da una
sorgente e rimase in ebollizione
per tre ore. Questo fenomeno
si ripeté il 28 febbraio e,
per la terza volta, il 4 marzo.
Da quel giorno i fatti miracolosi
si susseguirono con continuità.
«… Si è presentato il demonio, in
forma di bellissimo giovane. Con le sue arti
diaboliche, ha incominciato ad insultarmi.
Io l’ho scacciato con tutte le forze, ma,
quando non ha potuto, è apparsa una squa-
dra di donne scandalose, che commettevano
peccati a non finire. Allora, è venuta subito
la mia prediletta Santa Gemma, mi ha messo
il suo mantello davanti agli occhi … La mia
Gemma mi ha avvertito di non fermare il
pensiero su ciò che vedo, essendo opera del
tentatore, poiché tante sono le sue astuzie
per farci cadere nell’inganno. Se non fosse
tornata la SS. ma Vergine a darmi la benedi-
zione, sarei restata talmente abbattuta da
non potermi muovere; la Mamma Celeste
mi ha messo il suo manto in testa per non
farmi cadere in peccato. … Il demonio stava
arrabbiato, mi ha detto che non era riuscito
a farci cadere in nessun modo. Allora mi ha
tentata sulla purezza. Appena ho sentito la
avesse usato misericordia. Gesù mi ha detto:
“Niente ti nego, ti sia concesso quanto mi
chiedi”. Allora il mio spirito si è trovato in
Calabria insieme al mio Angelo Custode,
per assistere quest’anima. I demoni sono
scappati mormorando: “Neanche lontano
possiamo fare ciò che vogliamo, anche qui
sei venuta”. Cosicché spirò e dopo un giorno
di Purgatorio, grazie alla S. Comunione che
ho offerto per quell’anima, è stata accolta
in Paradiso ».