S
an Martino di Tours
317 ca-397
Nella biografia di San Martino di Tours
scritta da Venanzio Fortunato, si narra di un
intervento miracoloso degli Angeli a favore
del Santo:
«Una folla di contadini gli impediva
di distruggere un altro tempio pagano e
respinto di là si ritirò nelle immediate
vicinanze, ma avendo fatto penitenza per due
giorni, cosparso di cenere e, senza mangiare
e bere, chiese, pregando, l’aiuto di Dio per
distruggere quei simboli pagani. Subito si
presentarono davanti a lui due principi
celesti della milizia angelica che avevano lancia
e scudo dicendogli: “Siamo scesi dal Cielo,
o Martino, in tuo aiuto perché tu possa
portare a termine la tua opera per la quale il
Cielo combatte in tuo favore. Adesso rompi gli
indugi, vedrai le armi che ti aiutano affinché
la folla dei contadini non si ribelli, sta a noi
debellare i superbi”. Allora l’uomo consa-
crato a Dio fece a pezzi gli idoli, abbatté gli
altari e la folla dei contadini da prima nemica,
divenne sua complice nel distruggere quei
monumenti d’iniquità che aveva difeso…
Gli Angeli lo chiamavano dalla sede terrena
al Cielo come un parente richiedendolo con
la voce e invitandolo con amore e sarà sem-
pre un Angelo a sanare le sue ferite col
tocco della mano e a far sparire le piaghe
che stavano infettando le sue membra».
cambia radicalmente la sua esistenza e quella
di coloro che lo seguiranno. Constatando che
i territori intorno alle città della Gallia non
hanno ancora ricevuto l’annuncio del Vangelo,
si impegna con tutte le sue forze per evange-
lizzare il popolo.
Ordinato sacerdote da Ilario, nel 371
è eletto Vescovo di Tours. A Marmoutier, a
poca distanza dalla città, fonda un cenobio,
dove trascorre in preghiera e ascesi il
tempo libero dagli impegni pastorali.
Esercita il ministero episcopale pur rima-
nendo fondamentalmente un monaco. Per
Fonte principale per le notizie su
Martino è la Vita scritta dal monaco Sulpicio
Severo, ancora prima della morte del Santo.
Martino nasce a Sabaria, nella
Pannonia, verso il 317, da un alto ufficiale
romano. Trasferitosi a Pavia, viene avviato a
quindici anni alla carriera militare. Entrato
nell’esercito romano, vi rimane fino al 356 circa.
È arruolato nella cavalleria della guardia impe-
riale di Costanzo II e, poi, al servizio di Giuliano.
A Pavia, si converte e diviene catecumeno.
Trovandosi in pieno inverno in
Gallia, vicino ad Amiens, avviene l’episodio
più famoso della sua vita: cede una parte del
suo mantello a un povero incontrato per
strada. Dopo essersi congedato dall’esercito,
si reca dal Vescovo Ilario di Poitiers, allora in
lotta contro gli ariani. Ritiratosi nel 361, a vita
monastica a Ligugé, nei pressi della città,
questo, deve subire anche l’opposizione di
molti Vescovi che non accettano il suo stile
di vita ascetico.
La sua azione si svolge a favore
della predicazione evangelica: percorre le
campagne costruendo chiese e distruggendo
idoli; combatte l’eresia; compie opera di
riconciliazione tra fazioni avverse e al suo
passaggio i fedeli sono testimoni di numerosi
miracoli. Muore a Candes, l’8 novembre 397,
mentre svolge opera di pace.