S
an Francesco d’Assisi
1806-1876
Fondatore dell’Ordine Francescano, è
Patrono d’Italia. Sono state redatte molte biografie
sulla vita del Santo in cui si trovano descritti
numerosi episodi che raccontano di come spesso
venisse visitato sia dagli Angeli che dai demoni.
Celebre è la visone di Cristo accom-
pagnato dalla Madonna e da una moltitudine
di Angeli che Francesco ebbe una notte del
1216 nella chiesina della Porziuncola.
In quest’occasione Francesco domandò
al Signore che «tutti coloro che, pentiti e
confessati, visiteranno questa chiesa, ottengano
una completa remissione di tutte le colpe».
Il Signore acconsentì alla sua richiesta a
condizione che il Papa fosse anche lui
d’accordo. L’allora Pontefice Onorio III
le sue ali l’effige di un uomo crocifisso, che
aveva mani e piedi stesi e confitti sulla
Croce. Due ali si alzavano sopra il suo capo,
due si stendevano a volare e due velavano
tutto il corpo. A quella vista si stupì forte-
mente, mentre gioia e tristezza gli inondavano
il cuore … Fissava, pieno di stupore, quella
visione così misteriosa, conscio che l’infermità
della passione non poteva assolutamente
coesistere con la natura spirituale e immortale
del Serafino. Ma da qui comprese, finalmente,
concesse l’indulgenza che è tutt’ora in vigore.
Ogni 2 di agosto si può lucrare l’indulgenza
plenaria nella propria parrocchia, o in
una chiesa francescana o visitando la
Porziuncola durante tutto l’anno.
In un’altra occasione, e precisamente
nel settembre del 1224, Francesco si trovava
sul monte della Verna dove desiderava
trascorrere nel silenzio e nella solitudine
quaranta giorni di digiuno, meditando
sulla Passione di Gesù come era solito fare
almeno quattro volte l’anno. Durante l’in-
tensa e sofferta preghiera il Santo ricevette
le Stimmate:
Al riguardo, San Bonaventura, uno
dei maggiori biografi del Santo, racconta:
«Un mattino, all’appressarsi della festa
dell’Esaltazione della Santa Croce, mentre
pregava sul fianco del monte, vide la figura
come di un Serafino, con sei ali tanto
luminose quanto infocate, discendere dalla
sublimità dei cieli: esso, con rapidissimo
volo, tenendosi librato nell’aria, giunse
vicino all’uomo di Dio, e allora apparve tra
per divina rivelazione, lo scopo per cui la
divina provvidenza aveva mostrato al suo
sguardo quella visione, cioè quello di fargli
conoscere anticipatamente che lui, l’amico
di Cristo, stava per essere trasformato tutto
nel ritratto visibile di Cristo Gesù crocifisso,
non mediante il martirio della carne, ma
mediante l’incendio dello Spirito». Gesù stesso
spiegò a Francesco il significato del miracolo
avvenuto: «Ti ho donato le Stimmate che
sono i segnali della mia Passione, affinché tu
sia il mio gonfaloniere. E siccome il dì della
morte mia discesi al limbo, e tutte l’anime
ch’ io vi trovai ne trassi in virtù di queste mie
Stimmate; e così a te concedo che ogni anno,
il dì della morte tua, tu vada al purgatorio, e
tutte l’anime de’ tuoi tre Ordini, e degli altri
a te molto devoti, i quali tu vi troverai, tu ne
tragga in virtù delle tue Stimmate e porti
alla gloria del Paradiso, affinché tu sia a me
conforme nella morte come nella vita».