S
ervo di Dio Giulio Castelli
1846-1926
Padre Castelli nasce a Torino, da
una ricca famiglia, il 27 giugno 1846. Educato
nell’Oratorio di San Filippo Neri, ne sentì
ben presto l’attrattiva, e a 19 anni entrò
nella Congregazione, dove compì i suoi studi
teologici e ricevette, il 13 marzo del 1869,
l’ordinazione sacerdotale.
Educatore impareggiabile, fu
“maestro”, fin da chierico, dei giovani della
Congregazione e di molti altri che più tardi
occuparono posti eminenti nella Chiesa e
nella società.
Un alone di santità lo circondava
ovunque egli si recasse ad operare, già in
vita operò molti miracoli. Si spense a Cava
de’ Tirreni il 21 luglio 1926.
Francesco Sica. Era seduto, con la bocca
aperta, gli occhi chiusi, la testa rovesciata
all’indietro, come se guardasse verso l’alto.
Il suo viso era così pallido, che sembrava
un cadavere. L’allievo ne fu così spaventato,
che corse a cercare tre compagni, i quali
constatarono la verità di quanto era stato
loro raccontato. Si pensò che fosse successo
Tra le numerose esperienze misti-
che di cui fu favorito, vi furono gli incontri
con gli Angeli. Una notte del 1905 Angelo
Spagnuolo, allievo del piccolo seminario di
Carpino, udì un canto meraviglioso prove-
nire dalla cappella. Si alzò, si vestì, e andò a
guardare dal buco della serratura: Padre
Giulio Castelli, era in estasi davanti all’altare
della Vergine, sollevato da terra e circondato
di luce e da una moltitudine di Angeli che
cantavano melodiosamente. Lo stesso Angelo
Spagnuolo fu guarito miracolosamente dal
Servo di Dio.
un incidente, ma non si udì alcun respiro.
Questo stato durò circa venti minuti e non
fu alterato nemmeno dai suoni dell’organo,
che un altro allievo stava suonando nella
cappella vicina. Quando Padre Castelli
tornò in sé, si alzò, come se niente fosse, e
un allievo che entrò in quel momento nella
stanza, lo trovò che leggeva il suo breviario.
I seminaristi e i suoi confratelli,
erano convinti che Padre Giulio Castelli
vedesse spesso gli Angeli e che avesse con
loro frequenti relazioni, ottenendo ciò che
voleva per il bene delle anime. Per questo
non esitavano a spiarlo dal buco della
serratura per sorprenderlo mentre era in
estasi e, chi sa, come Angelo Spagnolo, per
vedere anche loro gli Angeli.
I giovani curiosi avevano sorpreso il
loro maestro in estasi, ma non avevano visto
alcun Angelo! La loro paura fu tale, che non
osarono mai più guardare dal buco della
serratura. Giulio Castelli morì nel 1926
all’età di ottanta anni, in odore di santità.
La sua causa di beatificazione è tutt’oggi
in corso.
Il 27 luglio 1902, verso le 3 del
pomeriggio, Padre Castelli fu visto dal
buco della serratura in estasi dall’allievo