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eata Veronica da Binasco
1445-1497
Nasce a Binasco nel 1445 da famiglia
di contadini. A 22 anni entra nell’Ordine
di Sant’Agostino, come sorella laica, presso
il monastero di Santa Marta di Milano.
Qui rimarrà per tutta la vita dedican-
dosi alle faccende domestiche e alla questua.
Fedele allo spirito dell’epoca, si sottopose
ad una dura disciplina ascetica, pur essendo
cagionevole di salute. Anima mistica, ebbe
delle visioni frequenti. Sembra che proprio
in seguito ad una rivelazione si sia recata a
Roma, dove fu ricevuta con affetto paterno
dal pontefice Alessandro VI. L’intensa vita
contemplativa non le impedì però di vivere
a pieno la sua condizione di questuante a
Milano e nel circondario, sia per le necessità
materiali del convento, sia per il soccorso ai
poveri e agli ammalati. Muore il 13 gennaio
1497 dopo aver ricevuto per cinque giorni
un riconoscente ed esultante saluto di addio
da parte di tutta la popolazione.
La beata Veronica aveva una grande
familiarità con il mondo invisibile. Il suo
Angelo custode, che ella vedeva sempre
sotto le sembianze di un adolescente vestito
con abiti splendenti, dal viso luminosissimo,
l’accompagnava lungo tutto il percorso
dell’Anno liturgico, spiegandole le preghiere,
assistendola nella recita dell’Ufficio Divino,
e mostrandole le celebrazioni liturgiche del
Cielo: «Figlia mia, guarda il alto che ti mostro
le Processioni che si preparano in Cielo in
onore della festa del tuo Padre Sant’Agostino:
è lui che marcia in testa e i due Santi che lo
seguono immediatamente sono San Nicola
da Tolentino e San Guglielmo». Al termine
di queste liturgie celesti di cui ella era resa
partecipe, gli donava sempre l’Eucaristia
dicendole: «Alzati e vieni, figlia mia, a
ricevere l’angusto Sacramento che ti invia
il Signore! ».