S
erva di Dio Anfrosina Berardi
1920-1933
La serva di Dio Anfrosina Berardi,
nasce a San Marco di Preturo nel 1920.
Una terribile malattia la costrinse a vivere
gran parte della sua breve esistenza tra
«spasimi atroci».
Scrive di lei il suo biografo: «Giglio
candido di purezza, rosa olezzante di celesti
profumi, fiore delicato e gentile di terra
d’Abruzzo presto trapiantato nei giardini
eterni del Cielo...», ma al di là della retorica
rimane la realtà delle sue virtù attraverso le
quali la piccola «ha saputo corrispondere
generosamente alla grazia divina, raggiun-
gendo altezze supreme di perfezione morale».
Anfrosina ebbe il privilegio di vedere spesso
la Madonna «con la quale intrecciava arcani
colloqui». A lei chiedeva di soffrire sempre
più «per sé, per i peccatori, per le anime
purganti». Ebbe il dono raro della biloca-
zione insieme ad altre grazie straordinarie
tra cui quella di vedere gli Angeli.
La mattina del Natale del 1932,
ebbe la visione d’un Coro angelico che
cantavano le lodi di Dio, e suonavano ogni
sorta di strumento musicale:«Presa da un
entusiasmo estatico, si girò verso sua madre,
dicendo: “Mamma perché non mi dai una
tromba, un mandolino o un altro strumento
così che io possa unirmi agli Angeli!”. Sua
madre le aveva fatto notare che erano
troppo poveri per potersi permettere di
comprare tali oggetti. Anfronsina allora
malgrado la sua grande debolezza cominciò
a cantare con una voce di una straordinaria
purezza: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e
pace in terra agli uomini che lo amano”».
Poco prima di morire ricevette
dalla Vergine Maria un soavissimo bacio
sulla fronte, insieme con l’assicurazione che
presto sarebbe andata con Lei in Paradiso. E
prima di spirare raccomandò alla mamma e
ai familiari di non piangere, perché lei
«andava con la Madonna».