San Giovanni Maria Vianney
an Giovanni Maria Vianney era solito
catechizzare i suoi parrocchiani con
esempi tratti dalla vita dei Santi o con
episodi edificanti. Un giorno raccontò
questo aneddoto: «Figlie miei, un buon
prete aveva avuto la sfortuna di perdere
un amico che amava teneramente, così
pregava molto per il riposo della sua
anima. Un giorno, Dio gli fece conoscere
che era in Purgatorio e che soffriva terri-
bilmente. Questo santo sacerdote pensò
che di meglio non si poteva fare se non
offrire il Santo Sacrificio della Messa per
il suo caro defunto. Al momento della
consacrazione, prese l’Ostia tra le dita e
disse: “Padre Santo ed eterno, facciamo
uno scambio. Tu tieni l’anima del mio
amico che è in Purgatorio ed io tengo il
corpo di tuo Figlio che è tra le mie mani.
Ebbene, Padre buono e misericordioso,
libera il mio amico e ti offro tuo Figlio
con tutti i meriti della sua Morte e
Passione”. L’offerta venne accolta da Dio
e al momento dell’elevazione dell’Ostia,
vide l’anima del suo amico salire al Cielo.
San Giovanni Maria Vianney aggiunse che
“quando vogliamo liberare dal Purgatorio
un’anima che ci è cara, facciamo altrettanto.
Offriamo a Dio, per mezzo del Santo
Sacrificio, suo Figlio diletto con tutti
i meriti della sua Morte e della sua
Passione; Egli non potrà rifiutarci nulla”».
San Giovanni Maria Vianney, noto
come il curato d’Ars, nacque a Dardilly,
nel 1786. Di famiglia contadina e privo
della prima formazione, riuscì, nell’agosto
1815, ad essere ordinato sacerdote. Si
dedicò incessantemente all’evangelizza-
zione, attraverso l’esempio della sua
bontà e carità. Trascorreva le giornate
dedicandosi a celebrare la Messa e a
confessare, senza risparmiarsi. Morì nel
1859. Papa Pio XI lo proclamerà Santo
nel 1925. Verrà indicato modello e patrono
del clero parrocchiale
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