Beata Maria Eugenia de Smet
ugenia Maria Giuseppina Smet nacque
nel 1825 a Lille in Francia. Studiò
dalle suore del Sacro Cuore, e a 17 anni
decise di entrare nel loro convento.
Rimase però in famiglia, dedicandosi
all’apostolato in parrocchia. Divenne
sostenitrice dell’Opera per la propagazione
della fede. Nel novembre 1853 emise
il voto privato di castità e decise di
promuovere un’associazione di fedeli
impegnati a pregare per le anime del
Purgatorio. Ottenne molte iscrizioni, ma
le difficoltà incontrate la convinsero a
fondare, con quello stesso scopo, una
Congregazione religiosa. Per iniziare la sua
opere chiese consiglio a molte persone,
tra le quali Pio IX e San Giovanni Maria
Vianney. Agli inizi del 1856 un sacerdote
le affidò cinque religiose unite dal voto di
intercedere per le anime del Purgatorio.
Fondò così le suore Ausiliatrici delle
Anime del Purgatorio. Volle occuparsi
anche di quanti ancora in vita avevano
bisogno di aiuto e diceva: «Bisogna diven-
tare per gli altri la Provvidenza di Dio».
Il suo pensiero rivolto alla liberazione
delle anime in purificazione si delineò
sempre più: «Raddoppiamo le nostre
preghiere per liberare le povere anime!
Io vorrei svuotare il Purgatorio!». E
ancora: «Ci sono nella Chiesa delle
Congregazioni, intese a sollevare le più
svariate necessità della gente, non ha da
esserci anche una congregazione che si
dedichi principalmente ad aiutare i
defunti? 80 mila persone muoiono ogni
giorno e chi si offre per queste povere
anime?».
Il 1° novembre 1853 durante la
benedizione eucaristica pregò Gesù di
illuminarla sulle scelte da compiere: «Se
sei Tu, mio Signore e mio Dio, che mi
ispiri questi pensieri verso le anime fa in
modo che all’uscita della chiesa una
amica mi parli del Purgatorio»! Poi
mentre scendeva gli scalini all’uscita
dalla chiesa una sua conoscente le disse:
«Durante la benedizione ho avuto l’idea
e mi sono proposta di offrire insieme con
te questo mese di novembre per le povere
anime»! Non ancora contenta di questa
prova, chiese consiglio al San Giovanni
Maria Vianney, il quale più volte le disse
che il suo progetto: «Era un pensiero di
amore scaturito dal cuore di Gesù e che
la sua opera era da tempo desiderata
da Dio». Un giorno il Santo Curato d’Ars
le scrisse: «È Dio che le ha ispirato di
lavorare esercitando le opere di miseri-
cordia per la liberazione delle povere
anime del Purgatorio, in tal modo lei
realizza pienamente lo spirito di Gesù
Cristo aiutando contemporaneamente
le sue membra sofferenti sulla terra e
sollevando le pene di quelle che sono in
Purgatorio».
Maria Eugenia offrì tutte le sue
preghiere e le sue sofferenze per le
anime del Purgatorio, fedele al motto
affidato a tutte le sue consorelle: «Pregare,
patire, lavorare per le anime del
Purgatorio» .
E