Fra Giovanni Rigaud
l francescano fra Giovanni Rigaud
nel suo libro dal titolo «Compendium
Theologiae pauperis», alla domanda:
«Utrum indulgentiae defunctis valeant»,
confermò la sua tesi che il Papa poteva
applicare anche ai defunti le indulgenze
con un esempio: «Io poi riferirò qui
fedelmente ciò che a questo proposito mi
fu raccontato nel luogo della Porziuncola,
presso Assisi, nel qual luogo il beato
Francesco fondò l’Ordine dei frati Minori,
e santamente vi passò di questa vita. Ora
è a sapere che per il medesimo luogo il
beato Francesco ottenne dal Sommo
Pontefice l’indulgenza plenaria di tutti
i peccati a coloro che vi si fossero recati
il primo giorno di agosto. Io vi andai
l’anno del Signore 1301. E fu là che un
frate molto intelligente e divoto, mi
raccontò che in quello stesso anno due
uomini di Milano erano venuti alla
Porziuncola, e come ad uno di essi era
morto di recente il figliuolo, che amava
svisceratamente. Or mentre costoro
tornavano in patria, quegli al quale era
morto il figliuolo, si fece a pregare instan-
temente il compagno, perché si degnasse
concedergli il frutto dell’Indulgenza per
l’anima del figliuol suo, che, a suo credere,
doveva ancora trovarsi a penare tra le
fiamme del Purgatorio. E quegli con
grande liberalità gliela donò, con questa
intenzione, che fosse applicata in suffragio
dell’anima del Defunto. Ed ecco che nella
medesima notte, il morto figliuolo apparve
visibilmente al padre, il quale era già
desto; e dopo di avergli rese vivissime
grazie per l’Indulgenza ottenutagli, lo
assicurò che in virtù di essa era stato
subito liberato dalle pene del Purgatorio,
e trasportato nel regno degli eletti, su in
Cielo. Trascorso un anno, i sopraddetti
uomini di Milano vennero nuovamente
all’Indulgenza della Porziuncola, e con
ordine esposero al Frate suddetto, tutto
come le cose s’erano passate».
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