Suor Maria Serafina del Sacro Cuore di Gesù
uor Maria Serafina del Sacro Cuore di
Gesù era una religiosa della diocesi
di Malines in Belgio, che nel 1870 le
apparve varie volte il padre defunto. Queste
esperienze vennero raccolte in un volume
dal titolo «Apparizioni di un’anima del
Purgatorio» a cura del sacerdote G. M.
Curicque, il quale scrisse: Il 16 ottobre,
il genitore apparendo le disse: «Ahimé!
ahimé! Sono già da più d’un anno in
Purgatorio, e non hai punto pietà di me!»
«Povero padre, rispose la suora, come
potete dire questo, mentre siete morto da
un mese appena?» . Al che egli aggiunse:
«Ah, tu non sai che cosa sia l’eternità!
Allorché l’anima ha scorto il suo Dio,
essa viene divorata da un’ardente sete di
possederlo». Io sono condannato a sei
mesi di Purgatorio; ma se pregassi molto
per me nella comunità, la mia pena sarà
abbreviata dalla metà. Il Signore mi ha
permesso di tormentarti senza posa fino
alla mia piena liberazione. «Oh! Quanto
fui insensibile allorché mi opposi alla
tua vocazione! Ora solo vicino a te posso
trovare sollievo». Nel giorno 17 la suora
rivide il padre immerso nella tristezza,
non però nelle fiamme… «Guarda, guarda
questa cisterna di fuoco in cui sono
immerso! Noi siamo qui in più centinaia.»
«Oh! Se si sapesse cosa è il Purgatorio,
tutto si soffrirebbe per evitarlo e per
suffragare le povere anime che vi sono
prigioniere. Tu devi diventare una santa
religiosa ed osservare fedelmente le
più minute prescrizioni della Regola.
Il Purgatorio dei religiosi alcunché di
terribile!».
La suora infatti vide quella cisterna
infiammata donde uscivano dense nubi
di un nero fumo. «L’impressione che fece
su di me, diceva la suora, mai più si
cancellerà dalla mia memoria». Come il
padre scompariva e d nuovo s’immergeva
nella cisterna, esclamava a più riprese,
mostrando la lingua disseccata e ardente:
«Ho sete! Ho sete!»
Da quel punto continuò la buona
religiosa a vedere regolarmente ogni sera
il padre suo, quasi nel medesimo stato di
pena e desolazione. Vero è ch’egli non
era più cinto di fiamme come nei primi
giorni dell’apparizione, ma in nascondersi
nella cisterna infocata gridava sempre:
«Ho sete, ho sete… Rimanete in Purgatorio
per tre mesi, è un’eternità. Io ero condannato
a più anni di Purgatorio; e se non ho
avuto che pochi mesi lo debbo alla
SS.ma Vergine Maria che ha interceduto
per me».
In seguito il defunto toccò la figlia
col dito a due differenti riprese, la prima
volta alla spalla destra, la seconda sul
cuore; ed essa ne provò la sensazione d’una
dolorosissima scottatura. Fa poi meraviglia
che la pelle era rimasta annerita, senza
che le vestimenta avessero ritenuta alcuna
traccia visibile della scottatura.
Il 30 ottobre il defunto disse:
«Ahimé! Non si sa nel mondo, oppure
non si crede abbastanza che il fuoco
del Purgatorio è somigliante a quello
dell’inferno. Chi potesse fare una sola
visita nel Purgatorio, non vorrebbe più
commettere un solo peccato veniale,
tanto questo vi è rigorosamente punito!»
S