Santa Veronica Giuliani
empre nel suo Diario troviamo
quest’altro episodio: «In detta mattina,
dopo che fui comunicata, mi parve che
Iddio mi facesse intendere che detta
anima si trovava in Purgatorio e con
grandi pene. In un subito mi fu mostrato
un luogo oscurissimo e molto spaventevole;
capivo che ivi stava la detta anima. Tornai
in me con grande timore e pensavo che
fosse l’Inferno e non il Purgatorio. Mi
aiutavo coll’orazione più che potevo.
In un altro rapimento mi fu di
nuovo mostrato il detto luogo e mi parve
di vedervi, in mezzo, una cosa come un
animale spaventevole. Appena durò un
poco di tempo; e sparì via tutto. Capii che
era la medesima anima, in quella forma
mostratami. Tornai ai propri sensi con un
timore e tremore così grande, che mi durò
per buon tempo. Restò in me grande
compassione per le anime del Purgatorio.
Non davo udienza a quanto veduto avevo;
dubitavo che fosse cosa diabolica.
La notte vegnente, ebbi ciò per due
o tre volte; e mi parve che la detta anima
mi dicesse: “Non sono cose diaboliche; è
vero che io patisco; e, se voi comprendeste
il mio patire, vi morreste di dolore”. Mi
pare che detta voce uscisse ivi, da quel
luogo; vi vidi sparire una cosa, come
un’ombra, tutta fuoco; e tornai in me. Per
più giorni ebbi sempre il medesimo; e
sempre mi era confermato che era la
medesima anima.
Una notte, fra le altre, mi fu mostrato
detto luogo con più chiarezza. Mi si
rappresentò così terribile e luogo
tormentosissimo, che pensavo fosse
l’inferno. Non posso colla penna spiegarlo;
fu cosa che mi arrecò grande timore e
spavento. Mi parve di vedere più sorta
di tormentosi modi; e tutti, in un tratto,
tormentavano molte anime. Mi parve di
vedere, su per aria, molte di esse stare
attaccate con un so che; ma non compresi
cosa fosse. Una, fra le altre, aveva più
pena; e questa mi parve capire che fosse
detta anima. Iddio mi fece intendere che
voleva (che) in tutto io capissi i tormenti
che pativa e perchè (li) pativa; ciò sarebbe
grazia per me perchè mi avessi ad
emendare di molte cose; anche servirebbe
di ammaestramento delle altre; e che (di)
ciò raccontassi tutto al mio confessore
acciò esso ne approfittasse per sè e per
le anime che ha sotto la sua direzione.
Queste cose mi furono confermate, per
più volte, nell’orazione con farmi vedere
detto luogo ed ivi detti tormenti. Tutto
ciò mi faceva, con ogni vigilanza, porgere
preghiere a Dio per tutte le anime del
Purgatorio; in specie, per questa, caso che
ne avesse avuto bisogno».
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