Santa Francesca Romana
anta Francesca Romana venne condotta
dall’Arcangelo Raffaele in Purgatorio
e glielo mostrò. Per la Santa, esso era il
«Regno dei dolori», diviso in due grandi
regioni: quella superiore dove si trovano
le anime che soffrono la pena del danno,
cioè non possono vedere Dio e soffrono
pene meno gravi. Per queste anime il
Purgatorio consiste in un’infinita nostalgia
di Dio e della sua visione beatifica. Nel
Purgatorio di mezzo soffrono quelle anime,
che hanno colpe più gravi da espiare.
Questa regione è divisa ancora in tre zone.
La prima è come una palude di acqua
gelata; la seconda come uno stagno di
pece che scorre e piena di olio bollente;
la terza zona come uno stagno dove
bolle una schiuma come di argento e oro
liquefatto. Trentasei angeli hanno ricevuto
da Dio il compito di immergere ogni
volta le anime in questi tre stagni. Essi lo
fanno con molto rispetto e compassione
per quelle anime. Infine la terza regione,
quella più bassa, che sta molto vicina
all’inferno, è piena di un fuoco che penetra
le ossa e le midolla, fuoco che si distingue
da quello dell’inferno solo per la sua
azione purificatrice e santa.
Anche qui ci stanno ancora tre zone
diverse. Nella prima dove si soffre un
po’ meno ci stanno i laici, i cristiani che
vivono nel mondo e soffrono castighi per
colpe gravi non ancora espiate; la seconda
dove la pena è assai più grave è destinata
ai chierici che non furono ancora ordinati
sacerdoti, e così pure le religiose e i fratelli
laici; finalmente la terza zona, la più
dolorosa è quella destinata ai sacerdoti e
ai Vescovi. Coloro che in vita avevano
ricevuto maggiori grazie alle quali non
hanno corrisposto come si doveva e che non
sono vissuti in maniera degna soffrono
le pene maggiori differenti dalle pene
dell’inferno solo per la loro durata.
Anche qui la pena non è eguale per tutti,
ma a seconda del numero della gravità
delle colpe commesse e non espiate e a
seconda del grado della dignità della
persona, la stessa cosa vale per la durata
e intensità delle pene.
Santa Francesca però aggiungeva
che Dio accoglie le preghiere e le opere
di riparazione e di penitenza a suffragio
delle anime, salvo il caso in cui vi siano
particolari motivi per cui quelle opere
buone o preghiere non possono essere
applicate a quelle anime, come per esempio,
se uno non ha mai avuto stima della Messa
o ha trascurato di seguirla o di ascoltarla
nei giorni di festa. Santa Francesca
affermava anche che le preghiere e le
opere buone offerte dai fedeli in suffragio
per una determinata anima del Purgatorio
vanno subito a favore di questa anima,
però non solo per lei, ma anche per tutte
le altre in virtù della comunione esistente.
Nel caso in cui un’anima è già nella gloria,
allora il merito delle preghiere e delle
opere buone va a favore delle altre anime
che soffrono ancora in Purgatorio.
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