Beata Anna Katharina Emmerick
a Beata Anna Katharina Emmerick
ebbe varie esperienze mistiche sul
Purgatorio, come racconta lei stessa. La
prima si svolse il 24 settembre 1820:
«Avevo ricevuto un lavoro pesante nella
“casa delle nozze”, non ce la facevo a
finirlo, dovevo adoperarmi per pulire
molta immondizia con una scopa dura.
Mi apparve allora mia madre e mi aiutò.
Mia madre poi mi condusse in molti
luoghi dove soggiornavano le anime,
venni portata anche sopra una montagna
sulla quale uno spirito luminoso color rame,
legato ad una catena, cercò di venirmi
incontro. Era lì da tempo, nessuno pensava
a lui o l’aiutava, parlava molto poco, solo
poche parole, eppure venni a conoscenza
di tutta la sua storia. Egli era stato, a suo
tempo, il re d’Inghilterra e condusse la
guerra contro la Francia, adoperò metodi
atroci ed ebbe un comportamento molto
cattivo. Mi sembrò che la madre fosse
colpevole dell’origine di questo suo
comportamento. Egli distruggeva tutte le
immagini della Santissima Vergine Maria,
e una volta passando davanti ad una statua
della Santa Vergine volle distruggere
anche quella, ma provò una commozione
profonda e non lo fece più. Dopo
quest’esperienza si pentì amaramente
e si sarebbe ben volentieri confessato,
ma morì di una febbre fortissima; trovò
misericordia e non morì dannato. Poteva
perciò essere aiutato, ma era stato del
tutto dimenticato. Mi disse che avrebbe
potuto essere aiutato particolarmente
con la celebrazione della Santa Messa,
in modo che avrebbe potuto ottenere
l’agognata liberazione prima del tempo.
Il luogo dove si trovava non sembrava
essere il normale Purgatorio, ma forse un
luogo adiacente. Lo vidi perseguitato e
sbranato dai cani, nel modo in cui egli
aveva perseguitato la gente; si trovava
incatenato in più punti e viveva in un
luogo ricoperto di erba infiammata. Mi
disse che solo la più minima speranza
della sua liberazione da quel luogo
sarebbe stata per lui un grande conforto.
Lo incontrai per tre volte».
La seconda avvenne il 27 settembre
1820: «Stanotte ho pregato molto per
le povere anime e ho visto molte cose
meravigliose e l’inafferabile misericordia
di Dio. Ho rivisto l’infelice re inglese ed
ho pregato anche per lui. Mi fu visibile
come il bene e il male possa trasmettersi
dai progenitori ai bambini e come la loro
azione, e la loro volontà, possa essere
causa di salvezza o di perdizione. Vidi
dai tesori della Chiesa e dai membri della
stessa provenire soccorso alle anime.
Molti preti soffrivano, erano quelli che
in vita avevano sempre aspirato ad un
piccolo posto in Paradiso solo perché
distribuivano la Comunione e celebravano
Messe. Li vidi adesso in indicibile penti-
mento per le mancate opere d’amore e
il mancato aiuto verso le povere anime.
Adesso aspiravano, silenziosamente, desi-
derando con bramosia di poter aiutare
ed operare. Tutta la loro pigrizia si cambia
in una pena dell’anima, la loro tranquillità
in un’impazienza, la loro inazione in un
ceppo, tutte queste punizioni sono la
conseguenza del male. Nel Purgatorio ho
visto pure e particolarmente la condizione
dei fanciulli che sono stati uccisi prima e
subito dopo la nascita, cosa che però non
saprei come rappresentare, anche se
potessi rivelarlo, e perciò tralascio».
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