San Bernardo di Chiaravalle
an Bernardo di Chiaravalle nacque
a Digione nel 1090. Da piccolo entrò
nella scuola dei Canonici di Châtillon,
una delle più importanti della Borgogna,
dove studiò gli scrittori latini e i Padri
della Chiesa. Dopo la morte della madre,
a cui egli era molto legato, nel 1107,
ebbe una crisi che gli fece sentire lontano
quel mondo di «donne cavalier armi ed
amori» che era proprio della sua famiglia,
e forte invece il desiderio di cercare e
trovare Dio nella pace e nella quiete
del monastero. A ventidue anni entrò nel
monastero cistercense fondato da Roberto
di Solesmes a Citeaux. Bernardo fece propria
l’idea che aveva ispirato San Roberto di
Moleste, Alberico e Stefano. I tre si erano
allontanati da Moleste nel 1098 per
recarsi in un luogo solitario a 20 chilo-
metri da Digione, in un luogo chiamato
Cistercium , per seguire uno stile di vita
più semplice e più rigoroso, recuperando
lo spirito e la lettera dell’antica regola
benedettina. A venticinque anni fu inviato
a fondare un nuovo monastero a Clairvaux,
da dove deriverà il nome in italiano di
Chiaravalle. Bernardo era austero ma
riuscì ad attirare decine di giovani che
volevano seguirlo sulla via della perfezione
evangelica. Ben presto i cistercensi si
diffonderanno per tutta l’Europa. Venne
incaricato di missioni delicate e impegna-
tive per il bene della Chiesa. Percorse
l’Europa per affermare il legittimo
Papa Innocenzo II contro l’antipapa.
Nel 1145 venne eletto Pontefice un suo
discepolo che prese il nome di Eugenio
III, il quale lo incaricherà di predicare
la seconda crociata. Scrisse varie opere e
trattati tra i quali «De gradibus humilitatis
et superbiae», «De gratia et libero arbitrio»,
«De diligendo Deo». La tradizione di
concludere la giornata di preghiera con
la Salve Regina deriva proprio da una
sua intuizione. La sua devozione era
incentrata sul Bambino Gesù e la Vergine
Maria. La sua testimonianza fu di esempio
per uno stuolo di monaci. Alla morte di
Bernardo nel 1156, l’Ordine cistercense
contava già 300 monasteri. Alessandro
III lo proclamò Santo nel 1174 e Pio VIII
nel 1830 lo dichiarò Dottore della Chiesa.
Riguardo alle Anime del Purgatorio,
San Bernardo raccontò di un episodio
accaduto in un monastero. Mentre cele-
bravano i funerali di un monaco, un
vecchio confratello udì sghignazzare
un gruppo di demoni tutti contenti:
« Finalmente! Anche in questo luogo abbiamo
potuto trovare un’anima che apparterrà
a noi! La notte seguente gli apparve il
defunto che lo condusse a vedere un pre-
cipizio pieno di fumo e di fiamme: “Vedi,
gli disse, ecco il luogo dove i demoni
furibondi verso di me hanno
da Dio il permesso di lanciarmi continua-
mente e ritrarmi dall’abisso senza lasciarmi
un momento di tregua”. Appena si
fece giorno, l’anziano monaco si recò da
San Bernardo a raccontargli della visione
avuta. Il Santo confessò di aver avuto
anche lui un visione simile e chiamò
tutti i monaci in capitolo. Riferì a tutti
le notizie sul monaco defunto e lo
raccomandò alle loro preghiere e ai loro
suffragi».
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