Sant’Antonio di Padova
ant’Antonio racconta di un malato
che, nel culmine delle sue sofferenze,
chiese a Dio di essere liberato dai suoi
dolori. Gli apparve allora un Angelo, il
quale gli disse: «Il Signore mi manda a te
per darti la scelta tra un anno di sofferenze
sulla terra o un solo giorno in Purgatorio».
Il malato non ebbe dubbi e rispose:
«Un solo giorno in Purgatorio, almeno
cesseranno le mie sofferenze». Immedia-
tamente, il malato morì e venne condotto
in Purgatorio come desiderato. L’Angelo
si recò da lui a consolarlo, ma l’uomo
appena lo vide inveì contro di lui:
«Angelo seduttore, mi hai ingannato;
mi hai assicurato che sarei rimasto solo
un giorno in Purgatorio ed ecco che è già
da venti anni che sono abbandonato ai
supplizi più atroci».
L’Angelo, allora, rispose: «“Disilluditi;
solo qualche minuto è trascorso dal tuo
trapasso e il tuo cadavere non è ancora
freddo sul letto di morte”. L’uomo ribatté:
“Allora ottieni che torni sulla terra per
soffrirvi per un anno tutto ciò che piacerà
a Dio!”».
Il Signore accolse la sua richiesta e
tornò in vita per un anno. Egli continua-
mente ripeteva: «La pazienza nei tormenti
è la chiave d’oro per il Paradiso.
Approfittiamone dunque per offrire le
nostre sofferenze».
Sant’Antonio nacque a Lisbona nel
1195 circa da un gentiluomo e cavaliere
del re Alfonso. Nel 1210 entrò nel
Monastero agostiniano di S.Vincenzo de
Fora. Nel 1212 si trasferì nel convento di
Santa Croce a Coimbra. Nel 1220 venne
ordinato sacerdote. L’anno successivo,
alla notizia dell’uccisione di cinque frati
francescani in Marocco, rimase molto
turbato. Decise di entrare tra i francescani
e chiese di partire in missione. Appena
arrivato in Africa, però, si ammalò e fu
costretto a rientrare in Portogallo. Nel
viaggio di ritorno, durante il tragitto in
mare, si trovò in mezzo a una tempesta e
la nave su cui era imbarcato per evitare il
naufragio approdò in Sicilia. Antonio,
allora, si diresse verso Assisi per parteci-
pare al Capitolo generale, dove incontrò
San Francesco. Frate Graziano, ministro
della provincia di Romagna, portò con sé
Antonio, affinché celebrasse la Messa ai
frati del romitorio di Montepaolo.
In quell’eremo visse la radicalità
della Regola francescana. Nel 1222 in
occasione di una ordinazione sacerdotale
celebrata a Forlì, tenne per obbedienza
un sermone, che sconvolse gli ascoltatori.
Da quel giorno, iniziò la sua attività di
predicatore, di teologo e di ministro
dell’Ordine. Predicò in tutta l’Italia
settentrionale e la Francia meridionale.
Nel 1224 divenne insegnante di
teologia nelle scuole di Bologna e di
Montpellier. Nel 1226 fu nominato
custode della provincia di Limoges e poi
ministro provinciale della Romagna.
Nel 1230 affetto dalla malattia, si ritirò a
Padova, nel convento di S. Maria Madre
del Signore, dedicandosi alla stesura dei
Sermoni. Morì il 13 giugno 1231.
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