Serva di Dio Suor Marta Chambon
a Serva di Dio Suor Marta Chambon
fu favorita da Dio di numerose visioni
soprannaturali, tra le quali quella del
Paradiso. Durante il ritiro del 1870,
mentre in tempo di ricreazione le sorelle
recitavano il Rosario, Maria le disse: «Le
Sorelle che procurano d’intervenire al
Rosario mi fanno piacere; quelle che lo
dicono con fervore saranno un giorno
al mio seguito». Un giorno in cui tutta
la Comunità era intenta alla pia pratica,
le fu concesso di «vedere» le grazie e le
benedizioni numerose che Gesù riversava
sulle famiglie, per le preghiere in onore
di sua Madre.
Anche la Madonna talvolta le ricordava
«la missione» che le era stata affidata.
Confermava: «La salvezza delle anime
non si opera che per i meriti della
Passione di Cristo… Se volete consolarmi
mettetevi a piè della Croce di mio Figlio
e offrite con umiltà i suoi meriti
all’Eterno Padre, in soddisfazione dei
peccati degli uomini».
A volte fu dato a Suor M. Marta di
contemplare la Sacra Famiglia. Dopo una
lunga estasi diceva alla sua Superiora:
«Mia Madre, io torno dal Paradiso! Non
posso dire ciò che ho visto! Posso solo
dire che mi sono prostrata davanti alla
Sacra Famiglia e ho detto a San Giuseppe:
“Mio buon Padre, vi ringrazio che mentre
eravate sulla terra mi avete custodito la
mia dolce Madre Maria”». San Giuseppe
fu «molto contento» e le raccomandò
di ripetere spesso la giaculatoria: «Gesù,
Giuseppe e Maria vi dono il cuore e
l’anima mia».
Previde la morte di Pio IX, la cui
anima le apparve qualche tempo dopo
per ringraziarla delle sue preghiere che
gli avevano aperte le porte del Paradiso.
Riguardo alla vita intima della
Comunità fece sorprendenti predizioni
e previsioni che lasciavano addirittura
attonite le Superiore. Una di esse scrisse
questa dichiarazione: «Un giorno noi
eravamo persuase che una Sorella Novizia
dovesse applicarsi particolarmente in tre
punti, ma, non osando ancora segnalarle
il terzo, le comunicammo gli altri due. La
mattina dopo, la nostra cara privilegiata
venne con molta umiltà a farci notare
questa omissione: «Madre mia, nostro
Signore dice che nell’anima della Sorella
N. vi sono tre punti nei quali è necessario
che ella si applichi». Ebbe la visione chiara
della morte di sua sorella venticinquenne,
monaca nel suo stesso Convento, col
nome di Suor M. Claudina.
Una notte del settembre 1870, mentre,
come al solito, stava davanti al SS. Sacra-
mento, la vide vestita di bianco, immobile
sull’altare, raggiante di bellezza, circondata
da spiriti beati e Gesù che le diceva: «Ora
non morirà più». Poco dopo si ammalò e
il 20 maggio morì. Nel 1878 le fu annun-
ziato in modo sorprendente il decesso di
suo fratello minore, che le comparve per
rassicurarla di essere andato subito in
Paradiso. L’anno dopo ebbe la visione
della morte di suo padre, per la quale –
riferisce la Superiora – provò un dolore
indicibile confortato solo dal fatto che
anche l’anima di questo defunto venne a
dirle: «Io sono felice… Sono carico dei
meriti e delle ricchezze delle Sante Piaghe
di Gesù».
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