Santi Luigi Versiglia e Callisto Caravario
l 25 febbraio del 1930 subirono il
martirio in Cina i missionari salesiani
monsignor Luigi Versiglia e don Callisto
Caravario.
Un fatto prodigioso accadde nella
primavera del 1932 al successore di
monsignor Versiglia nel vicariato di
Shiu-chow, Monsignor Ignazio Canazei,
uomo austero, positivo, del tutto alieno
dalle suggestioni e dalle allucinazioni.
Lo narrò lui stesso a un suo missionario,
don Pietro Battezzati. E questi lo mise per
iscritto e lo confermò con giuramento
dinanzi ai giudici del processo per la
beatificazione dei due martiri.
«Non molto tempo fa – narrò mon-
signor Canazei – dopo avere, per una
ennesima volta, cercato a lungo, ma
sempre invano, nel mio ufficio documenti
importanti per la Missione, data l’ora
ormai tarda, mi ritirai nella mia attigua
camera da letto per riposarmi. E intanto
pensavo a monsignor Versiglia, quasi per
invocarlo a farmi trovare quei documenti
del suo episcopato. Poco dopo la mezzanotte
mi svegliai con stupore, vidi filtrare luce
dalle fessure della porta del mio ufficio.
Pensando di essermi dimenticato di
spegnere la lampada a petrolio, mi alzai
per andare a spegnerla. Aperta la porta,
vidi l’ufficio tutto illuminato e nel mezzo
di esso, in piedi e gioviale, monsignor
Versiglia. Provai meraviglia, non spavento;
e lo guardavo sorridendo. Anche lui mi
sorrise e poi, parlandomi giovialmente e
confidenzialmente come usava fare quando
era vivo, mi indicò il doppio fondo del
grande armadio-archivio, che copriva quasi
interamente una parete dell’ufficio e in
cui erano nascosti i documenti tanto cercati.
Non fu un sogno, ma realtà; e così
trovai subito nel luogo indicato i documenti.
Lo ringraziai e, dopo avergli chiesto alcune
cose, gli rivolsi ancora la seguente domanda:
— Mi dica, monsignore, quando la
uccisero andò subito in Paradiso?
Egli, divenuto più luminoso, sorridendo,
mi rispose in cinese:
— Cek Kat – che vuol dire: istanta-
neamente! Poi disparve e tutto ritornò
nel buio».
Il vescovo Luigi Versiglia, salesiano, è
uno dei 120 martiri della Cina canonizzati
da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000.
Nato nel 1873 a Oliva Gessi, in provincia
di Pavia, conobbe personalmente don Bosco.
Ordinato sacerdote nel 1895, fu per
dieci anni maestro dei novizi nella Casa
salesiana di Genzano. Fin da giovanissimo
portava nel cuore il desiderio di partire
missionario. Così nel 1906 fu scelto
come capogruppo dei primi missionari
salesiani in partenza per la Cina. Visse il
suo apostolato prima a Macao e poi nella
regione del Kwangtung, nel Sud della
Cina, dove fondò la missione di Shiu
Chow di cui nel 1920 divenne vicario
apostolico e primo vescovo. Mentre la Cina
sprofondava sempre più nella guerra civile,
verso la fine del gennaio 1930 si mise in
viaggio assieme al giovane confratello
don Callisto Caravario (anche lui nel
gruppo dei 120 martiri) per raggiungere
i cristiani della piccola missione di Lin-Chow.
Furono uccisi insieme da un gruppo di
banditi il 25 febbraio 1930.
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