Santa Margherita Maria Alacoque
anta Margherita Maria Alacoque, la
visitandina mistica conosciuta per le
visioni del Sacro Cuore di Gesù, ebbe
un’esperienza del Paradiso, come racconta
lei stessa: «Una volta che mi ero lasciata
andare a un moto di vanità parlando
di me stessa, mio Dio, quante lacrime e
quanti gemiti mi causò questa mancanza!
Nel momento in cui restammo soli, Lui
mi rimproverò in questo modo con un
viso severo: “Cos’hai tu, polvere e cenere,
da poterti glorificare, visto che non hai
nulla di tuo se non il nulla e la miseria,
che mai devi perdere di vista, così come
mai devi uscire dall’abisso del tuo nulla?
E per fare in modo che la grandezza dei
miei doni non ti faccia dimenticare chi
sei, voglio mettertene davanti agli occhi
il quadro”. E subito mi mostrò questo
quadro orrendo, dove c’era una sintesi di
ciò che io sono. Questo mi sorprese tanto
e mi suscitò tanto disgusto di me stessa,
che, se lui non mi avesse sorretta, sarei
svenuta dal dolore. Non riuscivo a capire
l’eccesso di una così grande bontà e
misericordia, che non mi aveva ancora
fatta sprofondare nell’inferno e riusciva
a sopportarmi, mentre io non nuscivo a
sopportare me stessa. Ed era questo il
supplizio mediante il quale Lui puniva in
me i minimi moti di vana compiacenza,
così costringendomi talvolta a dirgli: “O
mio Dio! Ahimè! Fatemi morire oppure
celatemi questo quadro, perchè non
posso vivere vedendolo”… E’ quanto mi
fece provare un giorno di Ognissanti,
in cui mi fu detto in modo intelligibile:
“Nulla di sozzo nell’innocenza, nulla si
perde nella Potenza, nulla accade in
quel beato soggiorno, Tutto si consuma
nell’amare”. Le spiegazioni date in merito
a queste parole, per molto tempo mi
hanno tenuta impegnata. “Nulla di sozzo
nell’innocenza”, cioè non dovevo avere
alcuna macchia nella mia anima né nel
mio cuore. “Nulla si perde nella Potenza”,
cioè dovevo dare tutto e abbandonare
tutto a Lui, che era la Potenza stessa;
perché a dargli tutto non si perde nulla.
Quanto agli altri due versi, si riferivano
al Paradiso, lì dove nulla accade, perché
tutto è eterno e ci si consuma nell’amore.
E poiché in quello stesso istante mi fu
mostrato un piccolo assaggio di questa
gloria, Dio mio, in quale trasporto di
gioia e desiderio tutto ciò mi trascinò!
Ero in ritiro e passai tutto il giorno
immersa in questi piaceri inesplicabili,
di cui mi pareva che non si potesse fare
altro che andare subito a goderne. Ma le
altre parole mi fecero capire che ero ben
lontana dal vero. Eccole: “Invano il tuo
cuore sospira, per entrarvi come credi.
Bisogna solo aspirarvi, attraverso il
cammino della Croce”. Dopodiché mi
fu mostrato tutto quanto dovevo soffrire
nella mia vita e tutto il mio corpo fu
scosso da un tremito, sebbene allora non
lo capissi a causa di quel quadro, come
l’ho poi capito per gli effetti che me ne
sono derivati” ».
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