Sant’Agostino di Ippona
ant’Agostino nella celebre opera La Città
di Dio , tratta della sublime visione
spirituale di Dio di cui godono le anime
in Paradiso:«Perciò può avvenire ed è
assai credibile che noi nell’eternità
vedremo i corpi del mondo di un nuovo
cielo e di una nuova terra in modo da
vedere con luminosa chiarezza, per ogni
dove volgiamo gli occhi, tramite il corpo
che avremo e attraverso quelli che osser-
veremo, Dio che è presente ovunque e
che dirige al fine tutte le cose anche
corporee. E questo avverrà non come nel
tempo, in cui le invisibili perfezioni di
Dio sono contemplate con l’intelletto nelle
opere da lui compiute, come attraverso
uno specchio, in un oscuro simbolo e
solo in parte, perché qui può più la fede
con cui crediamo che la rappresentazione
degli oggetti del mondo corporeo che
formuliamo mediante gli occhi del corpo.
Noi nell’atto che vediamo gli uomini,
che vivono ed eseguono movimenti vitali
e in mezzo ai quali viviamo, non per fede
apprendiamo che vivono, ma li vediamo,
sebbene non possiamo senza i corpi
osservare la loro vita, ma la rileviamo al
di là di ogni incertezza tramite i corpi.
Allo stesso modo, da qualsiasi parte
nell’eternità faremo muovere la luminosità
spirituale dei nostri corpi, contempleremo,
anche mediante i corpi, Dio che è incor-
poreo e dirige il tutto al fine. Dunque
o Dio si vedrà mediante quegli occhi
nel senso che essi abbiano in così alta
sublimità una funzione simile al pensiero
e con cui si possa conoscere anche la
natura incorporea, ed è difficile, o meglio
impossibile, chiarire tale funzione con esempi
o con testi della Sacra Scrittura. Ovvero,
ed è un’idea più facile a comprendersi,
Dio sarà a noi noto con tanta evidenza
che sarà veduto con la facoltà spirituale
da ognuno di noi, da uno nell’altro, in se
stesso, nel nuovo cielo e nella nuova terra
e in ogni creatura che esisterà nell’eternità,
sarà veduto anche mediante il corpo in
ogni corpo, in qualunque direzione
saranno volti gli occhi del corpo spirituale
con un’acutezza che raggiunge l’oggetto.
Si sveleranno anche i nostri pensieri
dall’uno all’altro. Allora si adempirà il
pensiero dell’Apostolo che, dopo aver detto:
Non giudicate nulla prima del tempo,
soggiunge: Finché venga il Signore e
illuminerà i segreti delle tenebre e
manifesterà le intenzioni dei cuori; allora
vi sarà lode per ognuno da Dio».
aderendo al manicheismo. Nel 387 in un
viaggio a Milano conobbe SantAmbrogio.
L’incontro si rivelò importante per il
cammino di fede di Agostino: è da lui
che ricevette il battesimo. Successivamente
ritornò in Africa con il desiderio di creare
una comunità di monaci. Dopo la morte
della madre si trasferì a Ippona, dove
venne ordinato sacerdote e Vescovo.
Morì il 28 agosto del 430.
Sant’Agostino nacque in Africa a
Tagaste, nella Numidia – attualmente
Souk-Ahras in Algeria – il 13 novembre
354 da una famiglia di piccoli proprietari
terrieri. Dalla madre ricevette un’educa-
zione cristiana, ma dopo aver letto
l’ Ortensio di Cicerone abbracciò la filosofia
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