San Pio da Pietrelcina
an Pio da Pietrelcina salvò dal suicidio
il generale Luigi Cadorna, comandante
supremo dell’esercito italiano nella
prima guerra mondiale, che una notte di
novembre 1917, dopo la disfatta di
Caporetto, era in preda alla disperazione
(per essere stato sostituito nel comando
supremo dal Generale Armando Diaz e
per vedere intaccato il proprio operato
militare da indecorosi commenti) e
pensa al suicidio. Una sera, dopo aver
disposto le sentinelle attorno alla sua
tenda con l’ordine perentorio di non fare
entrare nessuno, si chiude nella sua tenda
e prende la rivoltella per suicidarsi…
Tutt’a un tratto un frate vestito di saio
entra. Aveva le mani sanguinanti e uno
sguardo dolce. Si ferma un istante ed
alza un dito con aria di disapprovazione.
«Andiamo, generale, voi non farete questa
sciocchezza, non compirete un gesto
insano da disperato!».
Il generale, che aveva severamente
comandato di non essere disturbato da
nessuno per qualsiasi motivo, pieno di
collera si precipita fuori, ma non vede
nessuno. Il Frate era sparito. Le sentinelle,
interrogate giurano sulla loro testa di
non aver visto, né fatto passare nessuno.
La collera cede alla meraviglia e di colpo
l’ossessione del suicidio si dilegua. Il
generale si impone un ripensamento:
è salvo.
Nondimeno questa storia lo lascia
perplesso e si accanisce per scoprirne la
chiave. Chi era quel giovane francescano,
abbastanza insolente per violare il suo
isolamento e così potente da fargli cadere
la rivoltella dalla mano? Il generale, che
non aveva mai visto Padre Pio, riferendo
i particolari dell’accaduto, si sentì dire
che quel Frate non poteva essere altro che
lo stimmatizzato di S. Giovanni Rotondo:
Padre Pio. Gli nacque il desiderio di
rivederlo. Per rendersi conto di ciò che
gli era accaduto, il generale Cadorna
parte per S. Giovanni Rotondo.
Intanto in quell’epoca Padre Pio, per
disposizione del Vaticano, era segregato
e nessuno poteva parlargli. Il generale
insiste. Lasciatemelo vedere, almeno!
— «Va bene – replica il Padre
Guardiano – resterete là nel corridoio,
mentre andremo in chiesa per fare il
ringraziamento dopo pranzo. Lo vedrete
passare».
Messosi in un angolo, il generale
aspetta. I Frati passano ed egli riconosce
il suo visitatore notturno: E’ questo il
Frate che è venuto da me! – Padre Pio gli
sorride e leva il dito con quello stesso
gesto, fra burlesco e minaccioso, come
se volesse dirgli: «L’avete scampata bella
quella brutta notte!». A confermare
un’altra bilocazione di Padre Pio sono
stati molti piloti dell’aviazione anglo-
americana, di varie nazionalità (inglese,
americana, polacca, palestinese) e di
diverse religioni (cattolica, protestante,
musulmana, ebraica). Durante l’ultima guerra,
ogni volta che sorvolavano il Gargano
per eseguire bombardamenti, vedevano
in aria un Frate che, protendendo le mani
ferite, proibiva loro di sganciare bombe.
Foggia e quasi tutti i centri delle
Puglie subirono ripetuti bombardamenti.
Su San Giovanni Rotondo, la cittadella
di Padre Pio, non cadde una bomba.
A guerra finita, salendo a San
Giovanni Rotondo, quegli aviatori
riconobbero con assoluta certezza in
Padre Pio quel Frate che essi avevano
incontrato e veduto nei loro voli.
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