San Giovanni della Croce
an Giovanni della Croce nel “Cantico
spirituale” descrisse con molti parti-
colari gli effetti dell’unione dell’anima
con Dio: «E’ del tutto impossibile dire
ciò che Dio comunica all’anima in questa
intima unione. Non se ne può dire niente,
come niente si può dire che corrisponda
pienamente a ciò che Dio è in sé, poiché è
Lui stesso che si dà all’anima con ammirabile
gloria di trasformazione di lei in Lui. Essi
sono due persone in un sola, sebbene
non essenzialmente e perfettamente come
nell’altra vita, come un’unica cosa sono
il cristallo e il raggio di sole, il carbone e
il fuoco, la luce delle stelle e quella del
sole. E così per far comprendere quanto
riceve dal Signore in questa unione, l’anima
non fa altro né, a mio parere, potrebbe
fare altro e con maggiore proprietà che
affermare nel verso seguente: io bevvi
dell’Amato. Come la bevanda si sparge
per tutte le membra tramite le vene del
corpo, così questa comunicazione di Dio
sostanzialmente si diffonde in tutta l’anima
o, per dire meglio, è piuttosto l’anima
che si trasforma maggiormente in Dio,
trasformazione secondo la quale, in
conformità con la propria sostanza e con
le proprie potenze spirituali, ella beve del
suo Dio. Infatti secondo l’intelletto beve
sapienza e scienza, secondo la volontà
beve amore soavissimo, secondo la
memoria beve gioia e diletto nel ricordo
e nel sentimento di gloria».
E ancora nella “Salita del Monte
Carmelo”, il Santo affermò: «Le anime
possiedono per partecipazione gli stessi
beni che Egli [Dio] possiede per natura.
In forza di ciò esse sono veramente Dio
per partecipazione, uguali a Lui e sue
compagne. Perciò San Pietro dice: “Siano
complete in voi la grazia e la pace nella
cognizione di Dio e di Gesù Cristo Nostro
Signore in quella maniera in cui ci sono
date tutte le cose necessarie alla vita e
alla pietà, per mezzo della conoscenza
di Colui che ci chiamò con la sua gloria
e virtù e per mezzo del quale ci dette
promesse molto grandi e preziose, affinché
per queste diventassimo partecipi della
divina natura”. (2 Pt 1, 2-4). Fin qui sono
parole di San Pietro. In esse si fa intendere
chiaramente che l’anima partecipa di Dio
compiendo con Lui, in compagnia di Lui,
l’opera della Santissima Trinità nel modo
già descritto a causa dell’unione sostanziale
esistente tra lei e Dio. Se è vero che ciò si
verifica perfettamente solo nell’altra vita,
tuttavia anche in questa, allorché si giunga
allo stato perfetto, come ha fatto l’anima
di cui parliamo, se ne gusta un grande saggio,
quantunque non si sappia esprimere».
nel 1567 venne ordinato sacerdote. Lo
stesso anno incontrò Santa Teresa di Gesù
che lo convinse ad aderire alla riforma.
Morì a Ubeda, il 14 dicembre 1591.
San Giovanni della Croce nacque a
Fontiveros in Spagna, nel 1540. Rimase
ben presto orfano di padre. Nel 1563 a
Medina entrò tra i Carmelitani. Dopo gli
studi di filosofia e Teologia a Salamanca,
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