centro delle riflessioni di San Giovanni
Damasceno: «Non hanno potere né
forza su alcuno se non per quanto è permesso
da Dio secondo la sua dispensazione, come
avvenne per Giobbe e come scritto per i
maiali del Vangelo (cfr. Mt 8,21). Essendo
stato dato il permesso di Dio essi hanno forza,
si mutano e cambiano figura, secondo la forma
apparente che essi vogliono. Né gli, né i demoni
conoscono il futuro, e tuttavia gli angeli lo
predicono perché a loro Dio lo rivela e ordina
di predirlo: perciò avvengono tutte qante le
cose che esi dicono. Ma da parte loro anche i
demoni predicono, talvolta vedendo le cose
che avvengono lontano, talvolta attraverso
congetture, e perciò per lo più mentiscono
anche di molto: e ad essi non bisogna credere
anche se più volte dicano la verità, nel modo
che abbiamo detto. E conoscono le Scritture.
Ogni malvagità e anche le passioni impure
sono state escogitate da loro. A loro è permes-
so di assalire l’uomo, ma non hanno forza di
costringere alcuno: sta in noi accogliere
l’assalto o non accoglierlo. Perciò al diavolo e
ai suoi demoni è stato preparato un fuoco
inestinguibile (cfr. Mt 25,41) e la punizione
eterna, ed anche a coloro che lo seguono.
Bisogna sapere che ciò che per l’uomo è la
morte, questo è la caduta per gli angeli: infatti
dopo la caduta per loro non c’è pentimento,
così come neanche per gli uomini dopo la
morte. (II 4, 95-96)
Dio pose l’uomo nel paradiso spirituale
e sensibile: infatti mentre dimorava con il
corpo sulla terra (nel paradiso) sensibile, con
l’anima era in relazione con gli angeli
coltivando pensieri divini e nutrendosi di
essi: nudo in semplicità, e innalzandosi verso
il Creatore attraverso le creature con una vita
senza artifici, e godendo e rallegrandosi della
vista di lui.
Quindi, dopo averlo fornito natural-
mente di una volontà libera, gli dà la legge
di non gustare dell’albero della conoscenza.
Gli dà questo comando promettendo che, se
custodirà la dignità dell’anima dando vittoria
alla ragione, riconoscendo il Creatore e osser-
vando quest’ordine, egli parteciperà a una
felicità eterna e vivrà per sempre, essendo
diventato superiore ala morte; invece, se
subordinerà l’anima la corpo e preferirà i
piaceri del corpo, non riconoscendo il suo
proprio onore, rendendosi simili agli animali
privi d’intelligenza, avendo scosso il giogo di
Colui che lo ha creato e trascurando il suo
divino comando, (allora) sarà soggetto alla
morte e alla corruzione, e verrà sottomesso
alla fatica trascinando una vita misera. Infatti
non sarebbe stato conveniente che egli
ottenesse l’incorruttibilità ebbe la stabile
permanenza nel male non suscettibile né di
pentimento né di mutazione: come a loro volta
gli angeli dopo la loro preferenza della virtù
per scelta deliberata (ebbero) la saldezza
immutabile nel bene attraverso la grazia…
Pertanto l’uomo soggiacque all’invidia
del diavolo: infatti il demonio invidioso e
odiatore del bene, caduto in basso a causa
della sua ribellione, non sopportava che noi
ottenessimo i beni di sopra, e perciò egli il
mentitore adescò il misero con la speranza
della divinità; e avendolo innalzato all’altezza
della sua sollevazione lo menò giù verso l’abisso
di caduta simile al suo (II, 30, 156-158)».
L ’azione dei demoni sugli uomini fu al