cause principali secondo le quali i
demoni odiano l’umanità: «Tutte le
guerre che i demoni scatenano contro di noi
sono riconducibili queste tre cause generali:
la negligenza, la superbia e la loro invidia.
La prima è deplorevole, la seconda del tutto
miserabile, ma la terza è felice! Come guida
e regola in ogni cosa, dopo Dio, dobbiamo
seguire la nostra coscienza, affinché, conos-
cendo da dove soffiano i venti, possiamo
spiegarle vele in quella direzione. In tutte le
azioni ch compiamo secondo Dio i demoni ci
tendono tre insidie: prima di tutto si sforzano
di impedirci di fare il bene; poi, dopo aver
subito la prima sconfitta, cercano di impedirci
di compierlo secondo Dio, e quando infine
hanno fallito anche in questo obiettivo, allora
quei ladri s’installano silenziosamente nella
nostra anima e si mettono a morderci perché
ci comportiamo in tutto secondo Dio. La prima
insidia si combatte con lo zelo e il pensiero
della morte; la seconda, con la sottomissione
e l’umiliazione; la terza con la continua
accusa di se stessi. Questa è la fatica cui
dobbiamo far fronte perché il fuoco di Dio
non sarà entrato nel nostro santuario, perché
allora non saremo più oppressi dalle nostre
predisposizioni passionali: infatti il nostro
Dio è un fuoco che consuma (Eb 12,29) ogni
ardore, moto e predisposizione passionale,
ogni indurimento e accecamento, interiore
ed esteriore, materiale e spirituale! I demoni,
invece, hanno l’abitudine di fare il contrario
di ciò che si è appena detto: quando infatti
riescono a impadronirsi della nostra anima
e ad alterare il lume della nostra mente, in
noi, sventurati, non rimane più né sobrietà,
né discernimento, né conoscenza di noi stessi,
né vergogna, ma solo indolenza, insensibilità,
mancanza di discernimento e cecità (XXXVI/
1,4-7)».
San Giovanni Climaco distinse anche
i demoni in base alle loro azioni: «Fra i demoni
impuri ve ne sono alcuni più cattivi degli
altri, i quali non solo ci consigliano di peccare,
ma vogliono che diveniamo complici del nostro
male anche altri, per poterci procurare così
un castigo più severo. Una volta ho visto un
uomo apprendere da un altro una cattiva
abitudine: frattanto, colui che gliel’aveva
insegnata, presa coscienza del proprio
peccato, cominciò a far penitenza e cessò di
compiere il male ma a causa delle opere del
discepolo la sua penitenza rimase inefficace.
Grande, veramente grande e difficile da
discernere è la malizia degli spiriti cattivi:
pochi la riconoscono e neanche questi pochi,
credo, interamente! Sforziamoci di lottare
non solo contro i demoni, ma fino a far loro
guerra aperta: chi lotta, infatti, a volte colpisce,
a volte è colpito; ma chi fa guerra aperta incalza
continuamente il nemico. Chi ha vinto le
passioni, ferisce i demoni: fingendo di essere
ancora in preda alle passioni, inganna i suoi
nemici e così non subisce i loro attacchi
(XXVI/2, 13-14)».
S an Giovanni Climaco descrisse le