Suor Lucia di Fatima e la visione dell’inferno
JMJ Eccellenza Reverendissima,
con lettera del 26 luglio 1941, V.E. mi
ordina di pensare e prender nota ancora di
altre cose che possa ricordare di Giacinta.
Ho pensato e mi è parso che attraverso
quest’ordine parlava Dio e è giunto il
momento di rispondere a due punti interro-
gativi, che spesso mi sono stati posti e a cui
ho sempre differito la risposta.
Mi pare che sarebbe gradito a Dio e al
Cuore immacolato di Maria, che nel libro
«Giacinta» si dedicasse un capitolo a l ’inferno
e un altro al Cuore immacolato di Maria.
V.E. troverà senz’altro strano e inop-
portuno questo parere, ma non è mio:
e Dio farà vedere a V.E. che si tratta
della Sua gloria e del bene delle anime.
A questo scopo dovrò dire qualcosa
del segreto e rispondere al primo punto
interrogativo.
Bene, il segreto consta di tre parti
distinte, di cui ne rivelerò due.
mondo a causa dei suoi crimini, per mezzo
de l a guerra, della fame e della persecuzione
alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla,
io verrò a domandare la consacrazione della
Russia al mio Cuore immacolato e la comu-
nione nei primi sabati. Se daranno retta alle
mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà
pace; se no, diffonderà i suoi errori nel mondo,
provocando guerre e persecuzioni contro la
Chiesa. I buoni saranno martirizzati e il Santo
Padre avrà molto da soffrire, parecchie
nazioni saranno annientate. Alla fine il mio
Cuore immacolato trionferà. Il Santo Padre
mi consacrerà la Russia, che si convertirà e
sarà concesso al mondo un certo periodo
di pace».
Ecc.mo e rev.mo signor vescovo, ho
già detto all’E.V., nelle note che ho inviato
dopo aver letto il libro su Giacinta, che lei
s’impressionava molto per alcune cose rive-
late nel segreto. Era proprio così. La visione
dell’inferno le aveva causato tanto orrore,
che tutte le penitenze e mortificazioni le
sembravano un nulla, per riuscire a liberare
di là alcune anime.
Bene. Ora rispondo subito al secondo
interrogativo che mi e’ stato posto da parec-
chie persone: com’è possibile che Giacinta,
così piccina, si sia lasciata penetrare e abbia
compreso un simile spirito di mortificazione
e di penitenza?
Secondo me, fu questo: prima di tutto,
una grazia speciale che Dio, per mezzo del
Cuore immacolato di Maria, le ha voluto
concedere; in secondo luogo, la vista
dell’inferno e il pensiero dell’infelicità delle
anime che ci cascano.
Alcune persone, anche devote,
non vogliono parlare dell’inferno
La prima fu dunque la visione
dell’inferno.
La Madonna ci mostrò un grande mare
di fuoco, che pareva che si trovasse sotto
terra. Immersi in questo fuoco, i demoni e le
anime come se fossero braci trasparenti e
negre o color bronzo, dalla forma umana,
che fluttuavano nell’incendio, trasportati
dalle fiamme, che uscivano da loro stessi,
insieme a nugoli di fumo e cadevano da
tutte le parti, simili alle faville che cadono
nei grandi incendi, senza peso né equilibrio,
tra gridi e gemiti dì dolore e di disperazione
che facevano raccapricciare e tremare di
spavento. I demoni si distinguevano per le
forme orribili e schifose di animali spaventosi
e sconosciuti, ma trasparenti e negri.
Questa visione durò un istante. E siano
rese grazie alla nostra buona Madre celeste,
che in antecedenza ci aveva rassicurati con
la promessa di portarci in cielo durante la
prima apparizione! Se non fosse stato così,
credo che saremmo morti di paura e di terrore.
Poco dopo alzammo gli occhi verso la
Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
«Avete visto l’inferno, dove vanno le anime
dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole
stabilire nel mondo la devozione al mio
Cuore immacolato. Se faranno que l o che io
vi dirò, molte anime si salveranno e ci sarà
pace. La guerra finirà presto. Ma se non
smettono di offendere Dio, sotto il regno
di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore.
Quando vedrete una notte illuminata da una
luce sconosciuta, sappiate che è il grande
segno che Dio vi dà, che sta per punire il
Che cos’è il segreto?
Mi pare di poterlo dire, perché ormai
il Cielo mi ha dato il permesso. I rappresen-
tanti di Dio in terra mi hanno autorizzato a
farlo, varie volte e con varie lettere, una
delle quali (che è, mi pare, nelle mani di
V.E.) del rev. P José Bernardo Goncalves,
in cui mi ordina di scrivere al Santo
Padre. Uno dei punti che mi suggerisce è la
rivelazione del segreto. Qualcosa ho già
detto. Ma per non allungare troppo quello
scritto, che doveva essere breve, mi limitai
all’indispensabile, lasciando a Dio l’occasione
di un momento più favorevole.
Ho già esposto nel secondo scritto, il
dubbio che mi tormentò dal 13 giugno
al 13 luglio e che svanì in quest’ultima
apparizione.
/…
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