Santa Teresa del Bambino Gesù
ella celebre Storia di un’anima ,
Santa Teresa del Bambino Gesù e
del Volto Santo riferisce di aver fatto un
sogno nel quale due diavoli scappavano
davanti ai suoi sguardi: «Mi ricordo di un
sogno che devo aver fatto verso quest’età
(4 anni) e che si è impresso profondamente
nella mia immaginazione.
Una notte ho sognato che uscivo per
andare a passeggiare da sola in giardino;
giunta al primo dei gradini che bisognava
salire per arrivarci, mi fermai presa dallo
spavento. Davanti a me, vicino al pergolato,
si trovava un barile di calce, e su questo
barile due piccoli orrendi diavoletti
danzavano con un’agilità sorprendente,
nonostante avessero dei ferri da stiro ai
piedi. All’improvviso gettarono su di me i
loro occhi fiammeggianti, ma al tempo
stesso, sembrando molto più spaventati
di me, si precipitarono giù dal barile e
andarono a nascondersi nella stanza
del guardaroba, che si trovava di fronte.
Vedendoli così poco coraggiosi, volli
sapere che cosa avrebbero fatto, e mi
avvicinai alla finestra. I poveri diavoletti
correvano sui tavoli e non sapevano
come sfuggire al mio sguardo. Ogni tanto
si avvicinavano alla finestra, guardando
con aria agitata se io ero ancora lì e
vedendomi ancora ricominciavano a
correre come disperati.
Sicuramente questo sogno non ha
nulla di straordinario, tuttavia credo che
il Buon Dio abbia permesso che me ne
ricordassi per dimostrarmi che un’anima
in stato di grazia non ha nulla da temere
da diavoli che sono solo dei vigliacchi,
pronti a scappare davanti agli sguardi di
una bambina…».
In un altro brano, la Santa racconta
una sua riflessione sulla realtà dell’Inferno:
«Una sera, non sapendo come dire a
Gesù che lo amavo e quanto desideravo
che fosse amato e glorificato dovunque,
pensavo con dolore che dall’inferno non
avrebbero mai potuto ricevere un solo
atto d’amore, allora dissi al Buon Dio che
per fargli piacere avrei ben acconsentito
a vedermici immersa, perché egli fosse
amato eternamente anche in quel luogo
di bestemmia…
Sapevo che questo non lo poteva
glorificare, perché Egli desidera soltanto
la nostra felicità, ma quando si ama si
prova il bisogno di dire mille follie.
Parlavo in questo modo non perché
non desideravo il Cielo, ma allora il
Cielo per me era solo l’Amore e come
San Paolo sentivo che niente poteva
separarmi dall’oggetto divino che mi
aveva rapita!…».
S. Teresa di Gesù Bambino, carmeli-
tana scalza, nacque ad Alençon il 2 gennaio
1873 e morì a Lisieux il 30 settembre
1897. Negli ultimi giorni della sua vita
rassicurò le consorelle che la sua morte
non le avrebbe impedito di continuare a
lavorare per la salvezza delle anime.
Cominciava così la sua missione nata al
Carmelo, quella di collaborare con Cristo
al bene dei fratelli.
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