San Giovanni Maria Vianney
an Giovanni Maria Vianney (1786-
1859) nelle lotte contro il demonio
si armò di una forca in ferro che mise a
fianco del suo letto. E’ Caterina Lassagne,
una delle sue più strette collaboratrici a
raccontarlo: «Talvolta sentiva strappare le
tende del suo letto, credendo di trovarle
in pezzi l’indomani. Si affrettava a prendere
la sua forca, credeva che fossero dei ratti.
Ma più egli scuoteva, più le tende si
strappavano. E l’indomani, invece, le
tende non avevano danno. Altre volte il
demonio bussava alla porta della sua
stanza e lo chiamava Vianney. Egli diceva
che era una voce aspra». «Altre volte, egli
diceva, Grappino ha colpito alla mia porta
questa notte. Non gli ho detto di entrare.
E’ entrato lo stesso. E’ venuto a sbattere
la casseruola sul secchio d’acqua che è
sul mio camino. L’ha battuta spesso».
Un’altra volta, egli diceva:
«Sembrava che fosse un grande cavallo
che era nell’appartamento, al di sotto
della mia stanza, che saltava fino al
soffitto e ricadeva poi sulle sue quattro
zampe sul pavimento». Altre volte diceva
che aveva sentito nel suo cortile come
un esercito di austriaci o di cosacchi che
parlavano confusamente un linguaggio
che non comprendeva.
Un giorno, mi disse: «Non mettete
paglia nel mio letto, perché, se ve n’è
molta, il demonio mi getterà a terra».
Ho capito che se il materasso fosse
un po’ più pieno, che se non dormisse su
delle tavole, come d’abitudine, sarebbe
stato più facile farlo scivolare a terra.
Un’altra volta disse: «Grappino è
venuto questa notte. Si è posto sotto la
mia testa come un cuscino ben tenero e ben
dolce. Spingeva delle grida lamentevoli
come di un malato che è in agonia».
Una volta, egli era impegnato nel
leggere il suo breviario a fianco al fuoco.
Sentiva soffiare forte un rumore al suo
fianco, come se qualcuno vomitasse del
pietrame o dei grani di grano. Allora,
pensando che fosse il demonio, egli
disse: «Vado alla casa della Provvidenza.
Dirò quello che fai per farti disprezzare.
E subito ha smesso». In effetti, egli è
venuto all’istante a raccontarci ciò. «Altre
volte, sembrava che qualcuno salisse le
scale della sua stanza di fronte con grossi
stivali e non vedeva nessuno. Queste
visite notturne erano molto frequenti.
Egli notava che ciò accadeva soprattutto
quando alcuni peccatori volevano
convertirsi e che in effetti essi giungevano
ad Ars presso di lui per porre ordine
nella loro coscienza e menare una vita
migliore, cosa che non piaceva al demonio».
San Giovanni Maria Vianney nacque
l’8 maggio 1786 a Dardilly in Francia, in
una famiglia contadina. Nell’agosto 1815,
venne ordinato sacerdote. Fu mandato
ad Ars, un borgo con meno di trecento
abitanti. Si dedicò all’evangelizzazione,
attraverso l’esempio della sua bontà e
carità. Ma fu sempre tormentato dal
pensiero di non essere degno del suo
compito. Trascorreva le giornate dedican-
dosi a celebrare la Messa e a confessare,
senza risparmiarsi. Morì nel 1859. Papa
Pio XI lo proclamerà santo nel 1925.
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