B
eata Michelina (Metelli Malatesta)
da Pesaro
1300-1356
Michelina da Pesaro
nacque a Pesaro nel 1300. Sposò a 12 anni uno dei
Malatesta, signori di Pesaro. Nel 1320 rimase
vedova e poco dopo perse l’unico figlio.
Aiutata dalla beata Soriana superò la dolorosa
prova e si fece terziaria francescana.
Per amore di Cristo donò ai poveri
tutte le sue ricchezze e si impegnò in una vita
di austera penitenza e preghiera. Col Beato
Cecco fondò la confraternita della SS. Annun-
ziata per servire i poveri, assistere gli infermi
e seppellire i morti. Più volte Cristo le parlò
dalla croce. Morì il 19 giugno 1356.
La conversione di Michelina da
Pesaro fu particolarmente radicale. Giovane
per implorare la Madonna. Non appena arrivò
ai piedi dell’altare, davanti all’immagine
della Vergine col Bambino, udì quest’ultimo
dirle: «Tuo figlio sarà seduto alla mia destra,
lo chiamerò mio fratello, e a te stessa darò il
nome di mia madre».
Pochi giorni dopo, il bambino
morì. Nel momento in cui Michelina posava
sulla sua fronte l’ultimo bacio, ebbe un
vedova di un signore della famiglia Malatesta,
conduceva una vita mondana con la speranza
di risposarsi. O comunque questo era il
pretesto che inventava per stordirsi di
divertimenti e feste, trascurando la sua
vita spirituale. Passarono alcuni anni. Un
giorno, il suo figlio unico, che amava tene-
ramente, si ammalò gravemente. Michelina
pensò: la vita è breve, i piaceri fugaci, che
cosa rappresentano in confronto alla salvezza
eterna? Con la sua cameriera Syra, una
donna molto pia, pregò al capezzale di suo
figlio: «Mio Dio, che io possa essere sicura di
ritrovare mio figlio presso di te, e rinuncerò
quindi alle vanità del mondo!». Sperando in
un miracolo, andò con Syra in una chiesa
sussulto di ribellione. Ma improvvisamente
la camera si riempì di luce, e vide due
Angeli vestiti di un candore abbagliante che
raccoglievano sulle loro ali di fuoco l’anima
di suo figlio, per portarla davanti al trono
di Dio. Questa visione provocò in lei una
conversione radicale: vendette i suoi beni,
dette il ricavato ai poveri, divenne terziaria
francescana. La sua famiglia la fece rinchiu-
dere come pazza, ma essa perseverò nella
sua vocazione, sostenuta dal suo Angelo
custode. Finalmente liberata, fece un pelle-
grinaggio in Terra Santa a titolo di penitenza
per la sua vita passata. Tornò con le stigmate.
Morì nel 1356, a cinquant’anni circa, e il suo
culto fu proclamato nel 1737.